Nonostante lo stop si parla di sondaggi segreti per le elezioni europee 2024: la verità è che il prossimo 8 e 9 giugno ci potrebbero essere diverse sorprese.
I sondaggi elettorali in vista delle elezioni europee dell’8 e 9 giugno sono fermi dalla mezzanotte di sabato scorso, ovvero non possono essere diffusi in Italia ai sensi dell’articolo 8, comma 1, della legge 22 febbraio 2000.
Per non interferire nel rush finale della campagna elettorale, da anni nel nostro Paese si è deciso di stoppare la diffusione dei sondaggi elettorale nelle due settimane che precedono un’elezione. Una norma questa che non è presente in buona parte degli altri Paesi comunitari.
In passato in Italia sono stati realizzati diversi sondaggi “segreti”, ovvero commissionati dai vari partiti e poi fatti circolare nelle chat private così da avere ben chiara la situazione in vista del voto.
Come non ricordare le “corse dei cavalli”, ovvero dei sondaggi elettorali camuffati da una grottesca gara ippica dove i fantini avevano i nomi storpiati dei vari leader. Nel 2018 però l’Agcom ha messo in campo una stretta a queste indagini che venivano diffuse online anche durante il periodo dello stop.
Per quanto riguarda le elezioni europee 2024, ci sono due livelli della competizione elettorale. Il primo è quello dei leader che puntano a portare più in alto possibile la propria lista, il secondo è quello dei candidati che sgomitano per strappare uno dei 76 seggi destinati all’Italia.
La verità è che i sondaggi elettorali non sempre sono attendibili, tanto che le urne anche di recente ci hanno regalato più di una sorpresa e lo stesso potrebbe accadere la sera di domenica 9 giugno quando inizieranno ad arrivare i primi risultati delle elezioni europee.
Sondaggi elezioni europee 2024: dobbiamo crederci?
Fino alle ore 23 di domenica 9 giugno, momento della chiusura dei seggi delle elezioni europee, delle regionali in Piemonte e del primo turno delle elezioni amministrative, non possono essere diffusi in Italia dei sondaggi elettorali.
Prima dello stop siamo stati letteralmente sommersi dai sondaggi, ma un recente servizio realizzato da Report ha messo in dubbio l’efficacia della metodologia con cui sono state realizzate buona parte delle indagini, evidenziando anche dei rapporti stretti che ci sarebbero tra i partiti e alcuni istituti di ricerca.
Del resto di recente sono stati diversi gli errori clamorosi commessi da alcuni sondaggi: da Truzzu dato come nettamente vincente in Sardegna fino al centrosinistra in partita in Abruzzo, mentre alle ultime elezioni europee la Lega era stata abbondantemente sottostimata.
Anche fuori dall’Italia non è che la situazione sia diversa. Biden nel 2020 avrebbe dovuto stracciare Trump e invece la vittoria è arrivata solo per un pugno di voti, Sanchez alle ultime elezioni in Spagna ha vinto contro tutti i pronostici al pari di Scholz in Germania.
La verità è che alle prossime elezioni europee ci sono tante varianti difficili da prevedere, in primis l’astensionismo che dovrebbe essere alto come dimostra il flop degli studenti che hanno fatto domanda per il voto nel Comune di domicilio.
La grande volatilità dell’elettorato italiano poi rende ogni voto imprevedibile, con anche eventi esterni alla politica in senso stretto che possono condizionare l’esito delle elezioni. Per esempio il rischio di una escalation militare in Ucraina potrebbe favorire i partiti “pacifisti”, mentre in passato fatti di cronaca avvenuti alla vigilia dell’apertura dei seggi hanno spinto in alto le forze più conservatrici.
Insomma la storia delle elezioni europee 2024 è tutta da scrivere: questo sentore però non è dovuto allo stop alla diffusione dei sondaggi elettorali, ma all’aumento dell’astensionismo e alla sempre maggiore volatilità dell’elettorato da quando sono scomparsi i grandi partiti di massa.
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