La squadra del Ministero dell’Istruzione è completa: il Dirigente Scolastico Salvatore Giuliano e l’economista Lorenzo Fioramonti affiancheranno il Ministro Marco Bussetti.
Dopo Marco Bussetti, nuovo Ministro dell’Istruzione, e Salvatore Giuliano e Lorenzo Fioramonti come sottosegretari, la squadra del MIUR è finalmente completa.
Quindi, mentre il MIUR sarà guidato da un leghista, ad affiancarlo ci saranno due appartenenti al Movimento 5 Stelle: il dirigente scolastico Salvatore Giuliano e l’economista Lorenzo Fioramonti. Entrambi erano stati indicati da Luigi Di Maio come Ministri qualora il Movimento 5 Stelle avesse vinto le elezioni (e avesse ottenuto i numeri per governare senza l’appoggio della Lega): per l’Istruzione il primo e per lo Sviluppo Economico il secondo (incarico attualmente ricoperto dallo stesso Di Maio).
Questi quindi avranno il compito di supportare il Ministro Marco Bussetti nelle sue scelte, attenendosi naturalmente a quello che è il programma per la scuola indicato nel nuovo contratto di Governo.
L’intenzione - annunciata dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel discorso tenuto alla Camera dei Deputati nel giorno della fiducia - è quella di correggere la Buona Scuola e non di eliminarla totalmente (come tra l’altro era intenzione dei 5 Stelle). In attesa di scoprire in che modo la scuola verrà riformata, ecco chi sono i sottosegretari al MIUR ai quali è stato affidato questo compito.
Chi è Lorenzo Fioramonti, economista sottosegretario al MIUR
Da sempre quella di Lorenzo Fioramonti è una figura accostata ai cosiddetti “cervelli in fuga”. Classe 1977, per affermarsi infatti l’economista è dovuto andare quasi letteralmente in capo al mondo, ovvero in Sudafrica.
Attualmente è professore ordinario di Economia Politica all’Università di Pretoria, dove dirige il Centro Studi sull’Innovazione nella Governance. Inoltre sempre nella città sudafricana è Vice Direttore del campus sullo sviluppo sostenibile Future Africa.
Prima di ottenere gratificazioni professionali all’estero, in patria Fioramonti ha dovuto ingoiare parecchi bocconi amari. Dopo una laurea in Storia del pensiero politico ed economico moderno presso la facoltà di Filosofia all’Università Tor Vergata di Roma e un dottorato in Scienze Politiche presso l’Università di Siena, come racconta lui stesso in Italia per lui le porte sembravano essere tutte chiuse.
Mi fu spiegato che nel mondo accademico italiano esistono delle regole non scritte ma che tutti conoscono. La prima è che bisogna aspettare il “proprio concorso”, ovvero, salvo eccezioni, i concorsi sono banditi per qualcuno in particolare. La seconda, è che non ci si presenta a un concorso a meno che non si sia stati invitati a farlo.
Da qui la decisione di andare prima in Germania (sua moglie è tedesca) per poi trovare la consacrazione definitiva in Sudafrica. Una lontananza questa che però non ha sopito la voglia di essere protagonista anche nel nostro paese, con le porte della politica che ora si sono aperte per questo rampante professore.
Il primo approccio di Lorenzo Fioramonti con la politica è stato con l’Italia dei Valori, collaborando a titolo gratuito con Antonio Di Pietro quando l’ex magistrato decise di fondare il suo partito.
L’avvicinamento con il Movimento 5 Stelle invece è più recente. Merito del deputato grillino Giorgio Sorial che nell’aprile del 2017 invitò Fioramonti a un convegno sullo sviluppo economico e il benessere sociale.
L’intervento del professore colpì molto i vertici del Movimento, che in particolare hanno apprezzato la visione negativa che Lorenzo Fioramonti ha del PIL, visto come un indicatore non idoneo a orientare le scelte politiche ed economiche di una nazione.
Da quel momento è stato un colpo di fulmine, con il professore che è stato candidato dal Movimento in queste elezioni. Ma non solo, Luigi Di Maio ha fatto proprio il suo nome per l’eventuale ministro dello Sviluppo Economico di un suo governo.
Tuttavia il risultato ottenuto alle elezioni del 4 marzo non è stato sufficiente per il Movimento 5 Stelle che per poter governare - come noto - ha dovuto stringere un accordo con la Lega. Questo ha fatto sì che al Ministero dello Sviluppo Economico - unito a quello del Lavoro - è stato nominato Luigi Di Maio, mentre il professore Fioramonti ha dovuto “accontentarsi” del MIUR.
Salvatore Giuliano: il Ministro “mancato” diventa sottosegretario
Classe 1967, Salvatore Giuliano è laureato in Economia e da nove anni è Dirigente Scolastico dell’istituto “Majorana” di Brindisi.
Qui dal 2009/2010 non si usano più i libri di testo, sostituiti da materiale didattico redatto dai docenti. Un esperimento che ha avuto talmente tanto successo da aver dato il via al progetto “Book in progress” al quale oramai partecipano più di 200 scuole.
Una decisione nata per “fornire agli studenti dei contenuti che fossero adatti al linguaggio e al ritmo d’apprendimento di oggi”. Per non parlare poi del vantaggio economico derivante da questa iniziativa, con le famiglie che ogni anno invece dei soliti 350€ (o anche più) necessari per l’acquisto del materiale scolastico, ne spendono poco più di 50€.
Un’altra “rivoluzione” apportata da Giuliano è quella che prevede lo slittamento dell’orario scolastico di due ore; dall’a.s. 2018-2019, infatti, nell’Istituto Majorana le lezioni cominceranno alle 10:00 e non alle 08:00 come tradizione, dal momento che diversi studi concordano sul fatto che la qualità e la quantità del sonno molto importanti ai fini dell’apprendimento.
Un Dirigente Scolastico innovativo, tant’è che è stato uno dei fautori dell’introduzione del Liceo Breve, con il quale gli studenti possono prendere il diploma in soli 4 anni.
Come noto, Salvatore Giuliano era stato nominato Ministro dell’Istruzione di un probabile Governo a 5 Stelle; come per Lorenzo Fioramonti, però, il suo Ministero è finito prima di iniziare. Giuliano comunque avrà la possibilità di dimostrare il suo valore in un altro importante incarico, qual è appunto il sottosegretario al MIUR.
© RIPRODUZIONE RISERVATA