L’indice S&P 500 mostra una compressione della volatilità e molta indecisione da parte del mercato. Cosa aspettarsi dal comparto azionario statunitense?
I dati intraday e in tempo reale del Grafico S&P 500 sono tratti dalle quotazioni di prodotti OTC.
L’S&P 500, indice statunitense ampiamente utilizzato per tracciare le performance del mercato azionario degli Stati Uniti, continua a evidenziare una certa compressione della volatilità, chiaro segnale d’indecisione da parte degli operatori del mercato. Non a caso, con la fine di aprile è iniziata la stagione delle trimestrali e gli analisti hanno già avuto modo di assistere a qualche evento stravagante.
La lettura aggregata sugli utili S&P500 del primo trimestre mostra infatti come quasi l’80% delle aziende abbia superato le previsioni finora, mentre molti esperti si aspettavano esattamente l’opposto.
Le azioni Microsoft sono aumentate di quasi il 10% rispetto all’apertura di mercoledì dopo la comunicazione dei dati del trimestre. Alphabet ha seguito grazie ai guadagni registrati dal comparto dei servizi cloud e le azioni Meta sembrano intenzionate a registrare un forte aumento di valore dopo la comunicazione dei risultati sull’utile del primo quarter.
Ma non è tutto oro ciò che luccica: a spaventare i trader è ancora una volta la questione «crisi bancaria», legata principalmente alle banche regionali, a giudicare da un altro calo di quasi il 50% delle azioni di First Republic nella sessione di borsa di martedì.
Cosa aspettarsi quindi dal prezzo dell’indice S&P500?
S&P500: strategie operative con i Turbo Certificates di UniCredit
Nonostante la sorpresa legata ai risultati raggiunti dalle compagnie tecnologiche, secondo molti, l’economia statunitense resta intrappolata in un periodo di contrazione e i recenti timori legati al complesso bancario hanno spinto al ribasso il prezzo dell’indice S&P500.
L’offerta ha respinto la domanda poco sotto la resistenza di febbraio 2023, comportando una retrocessione rispetto ai massimi dell’anno di circa il 3%. Il prezzo si sta direzionando verso il numerario dei 4.000 punti, livello psicologico particolarmente rilevante per gli operatori di borsa.
Potrebbe quindi essere interessante monitorare il trend dell’indice per notare come si comporterà in prossimità di quella zona, che potrebbe funzionare sia da supporto che da dirupo per il prezzo dell’indice di borsa.
Sull’indice S&P500 potrebbe aver senso utilizzare un certificato Turbo Open End di Unicredit con ISIN DE000HB7N7B8. Il certificato ha come sottostante l’S&P 500® (Price Return) e presenta una barriera distante attualmente il 25,85%. La versione «Price Return» dell’indice S&P 500® considera solo la variazione dei prezzi delle azioni delle società incluse nell’indice. Ciò significa che non tiene conto dei dividendi distribuiti dalle società.
Ricordiamo che tale barriera corrisponde a un vero e proprio stop loss, intrinseco nel prodotto, toccato il quale si genera automaticamente la chiusura della posizione.
I certificati Turbo Open End di Unicredit, inoltre, eliminano il problema del limite temporale dall’investimento senza però mantenere la presenza del fastidioso effetto compounding. Sono comunque strumenti finanziari complessi: per le operazioni di trading resta importante settare uno stop loss sulla base delle proprie esigenze e delle giuste regole di money management.
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