Stop a calcetto e sport di contatto a livello amatoriale. Ma il DPCM del 18 ottobre blocca anche le competizioni di tipo dilettantistico quando queste non sono riconosciute di interesse regionale o nazionale.
Sono diversi gli sport e le competizioni sportive vietate nel periodo del coronavirus.
Al DPCM del 13 ottobre - con il quale è stato predisposto lo stop per gli sport di contatto in ambito amatoriale - si aggiunge infatti quanto appena stabilito dal DPCM del 18 ottobre, il quale blocca anche le competizioni di tipo dilettantistico (salvo alcune eccezioni).
Nel dettaglio, il decreto firmato domenica 18 ottobre stabilisce che sono consentiti solamente eventi e competizioni riconosciuti di interesse regionale o nazionale dal CONI, dal CIP (Comitato italiano paraolimpico) e dalle rispettive federazioni sportive nazionali. Per quel che riguarda l’attività sportiva dilettantistica di base, le scuole e l’attività formativa di avviamento relativa agli sport di contatto, invece, restano consentite solamente in forma individuale e non per gare e competizioni.
Ciò si aggiunge appunto a quanto stabilito dal DPCM del 13 ottobre, con il quale sono state accolte le richieste che il Comitato Tecnico Scientifico ha posto all’attenzione del Ministro della Salute, Roberto Speranza, e di Giuseppe Conte, ossia riguardo la necessità di bloccare alcuni sport vista l’impossibilità per chi li pratica di rispettare le norme anti-contagio, come ad esempio l’obbligo di indossare la mascherina o anche il distanziamento sociale.
La richiesta del CTS era di interrompere le “attività sociali, culturali e sportive maggiormente a rischio”; richiesta parzialmente accolta dal DPCM del 13 ottobre dove è stato deciso di bloccare alcuni sport, salvaguardando però dilettanti e professionisti. Questo provvedimento, infatti, ha bloccato alcune attività sportive solamente quando queste vengono praticate a livello amatoriale. A ciò si aggiunge però quanto stabilito dal DPCM del 18 ottobre, il quale - come anticipato - ha bloccato anche alcune competizioni anche in ambito dilettantistico.
Alla luce di questi due nuovi provvedimenti, ecco l’elenco delle attività che non si possono più praticare a livello amatoriale (pubblicato in Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.253 del 13-10-2020) e le informazioni su quando questi sport sono vietati anche a livello dilettantistico.
Sport vietati ai tempi del coronavirus
Il Governo ha deciso di bloccare alcuni sport amatoriali e in alcuni casi anche le competizioni e gli eventi di tipo dilettantistico.
Questi, infatti, sono occasione di contagio in quanto durante questo tipo di attività non si utilizzano le mascherine e non c’è alcun distanziamento. Si tratta quindi di una “falla del sistema” che va assolutamente risolta.
A tal proposito, con il DPCM del 13 ottobre 2020 è arrivato il blocco totale dello sport amatoriale, ma solo per quelli di contatto. Ecco la lista di alcuni sport che non si possono fare a livello amatoriale:
- calcio e derivati;
- basket;
- pallavolo;
- beach volley;
- balli di coppia e di gruppo;
- boxe;
- arti marziali;
- altri sport che prevedono un contatto.
Questi, invece, gli sport che si possono fare anche a livello amatoriale in quanto garantiscono un certo distanziamento:
- nuoto;
- palestra;
- tennis;
- padel;
- footing (senza l’obbligo della mascherina);
- altri sport che non prevedono un contatto.
DPCM del 18 ottobre: quando gli sport di contatto sono vietati anche a livello dilettantistico
Il DPCM approvato d’urgenza nella serata di domenica 18 ottobre introduce limitazioni anche per gli sport di contatto in ambito dilettantistico. Questo provvedimento, infatti, vieta le competizioni quando non sono riconosciute di interesse nazionale o regionale dal CONI, dal CIP o dalle federazioni sportive.
Per questo motivo stop ai campionati di calcio dalla Terza categoria in giù; per quanto riguarda Eccellenza, Promozione, Prima e Seconda categoria sarà la Regione a decidere (in quanto queste competizioni sono d’interesse regionale).
Confermato anche il calcetto dalla Serie A alla Serie B, mentre per il basket - dal momento che il settore provinciale di fatto non esiste - si potranno continuare a giocare i vari campionati (ad eccezione dei campionati giovanili provinciali). Discorso differente nella pallavolo, in quanto i comitati territoriali - ex provinciali - organizzano dalla Prima alla Terza Divisione; queste competizioni, quindi, sono tutte bloccate in attesa di nuove disposizioni.
Sport negli stadi e nei palazzetti, le regole da seguire
È stata confermata a 1.000 persone la presenza massima negli stadi o nei palazzetti dello sport all’aperto; il limite è di 200 persone al chiuso. Per quanto riguarda gli sport individuali e di squadra riconosciuti da CONI e federazioni, o comunque organizzati da organi sportivi internazionali, la capienza all’interno dei palazzetti è del 15% rispetto alla capienza totale (pur nel rispetto dei suddetti limiti numerici).
Gli impianti dovranno comunque assicurare la prenotazione e l’assegnazione preventiva di posti a sedere e avere adeguati ricambi d’aria; ovviamente sarà necessario indossare la mascherina.
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