Il 15 febbraio scade il divieto di spostamento tra le Regioni. Tra le ipotesi spunta la possibilità di consentire gli spostamenti tra le zone sicure, ma quali sono?
Nella mattinata di giovedì 11 febbraio si è tenuta una Conferenza straordinaria delle Regioni e delle Province Autonome per valutare la possibilità di decadenza o di proroga del divieto di spostamento tra le Regioni.
Secondo le ultime disposizioni, in mancanza di un nuovo provvedimento, a partire dal 16 febbraio si potrebbe tornare a spostarsi tra Regioni inserite in zona gialla. Un “liberi tutti”, però, potrebbe costare molto caro.
Per questo motivo, in attesa della formazione del nuovo governo Draghi, il vecchio esecutivo potrebbe emanare una nuova ordinanza per regolare gli spostamenti fino al varo del prossimo DPCM.
Nelle ultime ore è avanzata l’ipotesi di concedere gli spostamenti tra le zone sicure: ma di quali territori si tratta?
Spostamenti tra Regioni: quali sono le zone sicure?
Ad aprire alla possibilità di concedere gli spostamenti tra Regioni alle sole zone sicure è stato Alberto Villani, pediatra e membro del Comitato Tecnico Scientifico. Intervistato da SkyTg24 avrebbe detto (a titolo personale): “Con i dati attuali sarebbe pensabile una apertura tra regioni sicure, ma è tutto molto complesso, in primis disciplinare i comportamenti dei singoli”.
Qualora quest’ipotesi venisse condivisa anche dagli altri membri del Cts e da tutta la Cabina di Regia, dal 16 febbraio si potrebbe tornare a muoversi tra le Regioni considerate “zone sicure”. Di quali si tratta? Non abbiamo ancora a disposizione una lista precisa dei territori a basso rischio, ma è possibile ipotizzare che gli spostamenti tra Regioni potrebbero essere consentiti a quelle Regioni che presentano un rischio molto basso o che hanno un indice Rt molto inferiore a 1.
“Aperture o non aperture, vaccinazioni o no - ha concluso Villani -, ricordiamoci tutti di usare sempre le precauzioni: mascherine, distanze e lavaggio delle mani”.
Il fronte dei contrari
Ad escludere la possibilità di tornare a muoversi tra le Regioni è stato il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri, che ha affermato come l’ipotesi di apertura “potrebbe consentire, purtroppo, lo sfortunato passaggio di una variante da una Regione all’altra e non possiamo permetterci di buttare nel secchio i sacrifici fatti ”.
Ma allo stesso tempo Sileri ci tiene a definirsi un “aperturista”, “tanto che sostengo la riapertura dei ristoranti fino alle 22, con i dovuti controlli”.
Dello stesso parere è anche il ministro della Salute Roberto Speranza, per il quale far decadere un decreto per inerzia sarebbe un grave errore. Se fosse per Speranza, quindi, il divieto di spostamento tra le Regioni andrebbe prorogato almeno fino al 5 marzo, data di scadenza dell’attuale DPCM.
Spostamenti tra Regioni: chi deve decidere?
Molti italiani si stanno chiedendo a chi spetta la decisione in merito agli spostamenti tra le Regioni. A emanare un nuovo provvedimento sarà il Governo presieduto da Mario Draghi (anche senza aver ottenuto la fiducia) oppure l’ex Governo Conte bis?
La risposta è semplice, lo rivela l’articolo 77 della nostra Costituzione: in caso di crisi di governo, infatti, il governo dimissionario resta in carica per sbrigare gli affari urgenti, compresa l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo.
In altre parole, se entro il 15 febbraio il Governo di Mario Draghi non avrà ancora prestato giuramento, spetterà a Giuseppe Conte e ai suoi ministri emanare un’ordinanza che regoli gli spostamenti tra le Regioni.
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