Starbucks ha guadagnato 2,3 miliardi di dollari dalla gaffe di Game of Thrones...

Marco Ciotola

9 Maggio 2019 - 18:29

...e quello non era nemmeno un bicchiere di Stabucks. I dettagli

Starbucks ha guadagnato 2,3 miliardi di dollari dalla gaffe di Game of Thrones...

Starbucks ha guadagnato almeno 2,3 miliardi di dollari di pubblicità gratuita negli ultimi giorni, dopo che un bicchiere di caffè è apparso su un tavolo durante un episodio di Game of Thrones.

La stima, effettuata da diversi esperti di marketing, quantifica cifre imponenti, che risultano ancora più significative se si considera un particolare non da poco: quella non era una tazza di Starbucks.

Ma a prevalere, nello scenario collettivo, è stata l’enorme forza del marchio, che grazie a questa mossa involontaria ha persino consolidato il suo valore.
In ogni caso, a partire da martedì il bicchiere è stato rimosso dalla scena.

Starbucks ha guadagnato 2,3 miliardi di dollari dalla gaffe di Game of Thrones

Domenica molti spettatori incollati alla HBO hanno notato un elemento fuori posto durante una scena di Game of Thrones.

Il fotogramma - col bicchiere di caffè da asporto appartenente a un’epoca decisamente successiva al contesto storico - ha in poche ore monopolizzato i social network, arrivando all’attenzione di un numero incredibile di persone in tutto il mondo.

L’etichetta resta in ombra, ma molti fan hanno ipotizzato che fosse l’icona verde di Starbucks, e la cosa si è diffusa molto rapidamente. In realtà si trattava solo di un bicchiere anonimo, appartenente al catering del set.

Stacy Jones, CEO della società di marketing Hollywood Branded, è stato il primo a ipotizzare una quantificazione del valore di tutta la pubblicità indiretta alla compagnia in arrivo dalla circostanza: 2,3 miliardi di dollari. Un calcolo che arriva dal numero di menzioni su Starbucks e Game of Thrones, online, in TV e radio di tutto il mondo.

Per Jones si tratta di “un’opportunità unica” per la catena di caffè statunitense, e il suo stesso conteggio non è altro che la punta dell’iceberg, perché quello che non viene stimato è il passaparola sui social.

Al fianco dell’analisi di Jones, il monitoraggio effettuato dalla piattaforma Talkwalker contava più di 193.000 menzioni in 48 ore che citavano Starbucks e Game of Thrones, compreso un apposito hashtag su Twitter, nei social forum, su blog e siti di news.

Secondo Dan Hill, CEO di Hill Impact, la cifra guadagnata dal colosso di Seattle grazie alla pubblicità indiretta è “impossibile” da definire:

“È impossibile stabilire la cifra di introiti per Starbucks, ma di certo si tratta di una circostanza molto lontana dal product placement perché è casuale, il che la rende ancora più preziosa. So che in molti stanno provando a ipotizzare una quantificazione precisa, ma penso si tratti di azzardi privi di fondamento.”

In più - aggiunge Hill - non è da sottovalutare il protrarsi dell’attenzione sulla circostanza anche nei mesi a venire, considerando che la cosa potrebbe essere soggetta alle classiche rielaborazioni dei social network, e mostrarsi nelle più svariate forme:

“C’è poi da dire che la cosa è diventata un vero e proprio meme, quindi credo si possa parlare di un dono che la compagnia continuerà a ricevere nei mesi a venire”.

Resta chiaro il fatto che se così tante persone hanno associato la tazza a Starbucks vuol dire che la forza del marchio è imponente, così come sottolineato da Charell Star, direttore dei contenuti presso la società pubblicitaria Essence:

“Starbucks è diventato quasi sinonimo di caffè, quindi è comprensibile che gli spettatori abbiano dato per scontata l’associazione”.

Le azioni di Starbucks segnano al momento -0,12%, appena sotto quota 78 dollari. Negli ultimi 12 mesi il titolo è avanzato del 36,83%.

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