Startup: continua la crescita della Francia. Secondo l’ultimo aggiornamento la somma totale raccolta è cresciuta del 40% e si è attestata a 3,6 miliardi di euro.
La Francia traina il mercato delle startup continentali. Secondo l’ultimo aggiornamento relativo a tutto il 2018 del Barometro del capitale di rischio redatto da EY, la somma totale raccolta è cresciuta del 40% e si è attestata a 3,6 miliardi di euro”.
Un balzo enorme considerando che nel 2012 la somma totale si attestava a 200 milioni di euro. Nel 2018 le transazioni sono state 645 con un valore medio di 5,6 milioni. Oltre ai numeri record del mercato, sono anche aumentate le somme raccolte attraverso il fundraising.
Secondo EY, questo implica che:
“gli investitori francesi e internazionali sono convinti del potenziale dei progetti e dei talenti locali e di conseguenza offrono loro le risorse per diventare player chiave nei propri mercati di riferimento, ovvero per diventare scale up”.
Le startup dei servizi internet trainano il mercato
Nonostante le incertezze causate dalla Brexit, la Gran Bretagna rimane la destinazione preferita dai venture capital. Nel 2018 il totale raccolto si attesta a 5,8 miliardi di euro. Seconda la Germania con 4,3 miliardi di euro. Quest’ultima però vede avvicinarsi sempre di più la Francia con appunto 3,6 miliardi di euro.
Tanti i settori in cui il Paese transalpino sta dimostrando di essere uno dei dei migliori: Intelligenza artificiale, Blockchain, Cyber Security, Smart City e Health Tech.
Secondo quanto emerso dai dati di EY, nel 2018 con 1,1 miliardi di euro sono le startup dei servizi internet ad aver raccolto di più, secondo posto per i software a quota 745 milioni e gradino più basso del podio per life science con 574 milioni di euro. Il deal più ricco è invece quello di Voodoo nel settore del gaming con 169 milioni di euro.
Le startup e la Francia: un successo governativo
Uno dei fattori più importanti che ha scaturito il boom francese nel mercato delle startup è stato senza dubbio il ruolo giocato dal Presidente Emmanuel Macron in questi anni.
Dal 2014 e il 2016, quando Macron era ministro dell’Economia, dell’Industria e del Digitale, gli investimenti in startup francesi sono infatti cresciuti da 0,2 a 2,7 miliardi, mentre in Italia nel 2016 il mercato era fermo a 200 milioni.
Una delle prime innovazioni è contenuta proprio nella Loi Macron (legge Macron) approvata nel 2015 dal governo Hollande, grazie alla quale per creare una startup in Francia sono necessari 4 giorni, contro i 5 del regno Unito e gli 11 della Germania.
Fondamentale per gli investimenti è stata la creazione nel 2011 dell’Ambition Numerique Fund, il fondo di venture capital supportato dalla Cassa depositi e prestiti d’Oltralpe e Bpifrance, banca pubblica di investimento.
Esse per esempio nel 2014 hanno garantito 1,1 miliardi di euro in startup. Per quelle che sono in una fase di scale up, Bpi ha creato inoltre un fondo da 500 milioni per round di investimenti pari o superiori a 10 milioni di euro.
Inoltre, appena è stato eletto Presidente della Francia, Macron ha lanciato un fondo ulteriore da 10 miliardi. Ma non è tutto. Il suo programma infatti prevede la creazione di un fondo da 50 miliardi con vari obiettivi.
Tra questi: garantire una formazione digitale ai francesi senza lavoro, digitalizzare la macchina burocratica, migliorare ed espandere l’Internet super veloce e le reti wi-fi;
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