Statali, più vicino l’aumento di stipendio. Firmato l’atto di indirizzo, cos’è e novità

Simone Micocci

3 Giugno 2024 - 16:21

Paolo Zangrillo, ministro della Funzione pubblica, ha firmato l’atto di indirizzo: via libera al tavolo per il rinnovo di contratto del comparto centrale della Pubblica amministrazione.

Statali, più vicino l’aumento di stipendio. Firmato l’atto di indirizzo, cos’è e novità

Primo passo per il rinnovo di contratto che dovrà interessare tutti i comparti della Pubblica amministrazione: il ministro della Funzione pubblica, Paolo Zangrillo, lo scorso 29 maggio ha posto la firma sull’atto di indirizzo che interessa i 193.851 dipendenti delle amministrazioni centrali.

Un primo passo verso l’aumento di stipendio ma non ancora risolutivo: si tratta infatti del punto di partenza che tra l’altro riguarda solo il comparto centrale, quei lavoratori che per intenderci sono impiegati nei ministeri, nelle agenzie che svolgono attività e funzioni tecnico-operative, nonché presso gli enti pubblici non economici e delle casse privatizzate. Cnel, Corte dei Conti, Inps: ecco alcuni esempi delle amministrazioni interessate.

Per tutti gli altri vengono condotte delle trattative a parte, come nel caso della Sanità e dei comparti Difesa e Sicurezza, per i quali il tavolo è già stato avviato per quanto al momento senza sviluppi concreti, come pure per la Scuola.

L’atto di indirizzo delle funzioni centrali è comunque importante in quanto ci dà un’idea di qual è la strada intrapresa dal governo per il rinnovo di contratto nel triennio 2022-2024, nonché di quali sono le cifre dell’aumento di stipendio medio e lordo in arrivo nelle tasche dei lavoratori dipendenti della Pubblica amministrazione.

Cosa prevede l’atto di indirizzo per il rinnovo di contratto

Come anticipato, siamo ancora al punto di partenza. Nessun contratto rinnovato (come invece ci è capitato di leggere): il 29 maggio scorso, infatti, c’è stata la firma dell’atto di indirizzo, ossia la piattaforma ce l’Amministrazione invia all’Aran (l’Agenzia che la rappresenterà al tavolo contrattuale) al fine di avviare formalmente le trattative per il rinnovo di contratto.

Rappresenta quindi quel documento con cui l’Amministrazione informa l’Aran di quelli che sono gli elementi essenziali di cui tener conto ai fini della stipula del nuovo accordo.

È ancora presto, quindi, per rispondere alle domande su quale sarà effettivamente la misura dell’aumento di stipendio: per quanto nell’atto di indirizzo ne venga data una prima indicazione, infatti, molto dipenderà da come verranno distribuite le risorse a disposizione. Solo una volta avviato il tavolo contrattuale, infatti, si risponderà alla domanda su quanti soldi dovranno essere destinati alla parte fissa e quanti invece a quella accessoria.

Nel dettaglio, nell’atto di indirizzo si legge che in totale sono 5,5 i miliardi a disposizione per il 2024, di cui appena 555 milioni di euro vanno ai dipendenti delle funzioni centrali. Per adesso, quindi prima dell’avvio di qualsiasi discussione al tavolo, l’aumento riconosciuto dovrebbe essere del 5,78% del tabellare, l’equivalente di un aumento medio mensile di 160 euro lordi.

I punti centrali dell’accordo

L’atto di indirizzo è importante non solo per quanto riguarda risorse e incrementi contrattuali, ma anche perché fissa dei punti a cui dovranno attenersi tutte le altre amministrazioni.

A partire dai criteri con cui dovranno essere premiati i dipendenti, con una maggiore attenzione al merito. A tal proposito, negli accordi bisognerà stabilire quali sono i premi che vengono assegnati tenendo conto delle performance individuali e quali invece per i risultati raggiunti da tutto il gruppo.

In tutto questo verrà data una maggiore importanza alla formazione: per poter accedere al sistema premiale, infatti, sarà obbligatorio formarsi per almeno 24 ore l’anno.

Novità anche in merito allo smart working, con maggiori possibilità di lavorare da remoto per i lavoratori fragili e per quelli con figli minori di 14 anni. Nel caso in cui sussistano le suddette condizioni e il lavoro da remoto sia compatibile con lo svolgimento delle proprie mansioni, allora si potrà andare verso il superamento del principio per cui prevalentemente la prestazione deve avvenire in presenza.

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