Gli economisti statunitensi hanno smesso di preoccuparsi di una recessione nel Paese e aspettano che la Federal Reserve riporti l’economia verso un «soft landing».
Mercati e analisti hanno smesso di preoccuparsi di una recessione negli USA dopo che all’inizio di agosto si è registrato un forte calo nei principali indici. Il 5 agosto, la maggior parte delle borse mondiali ha chiuso in rosso durante un vero e proprio «lunedì nero».
Tuttavia, tre settimane dopo, la maggior parte degli analisti concorda sul fatto che il calo è stato causato da una correzione di mercato. I timori di recessione sono stati per lo più esagerati, poiché i dati economici pubblicati dall’autunno hanno mostrato un’economia resiliente e complessivamente sana.
La scorsa settimana, le richieste di sussidi di disoccupazione sono scese di 7.000 a 227.000, mentre le vendite al dettaglio sono balzate dell’1% a luglio.
Allo stesso tempo, l’inflazione negli USA sta calando più del previsto, scendendo al 2,9% a luglio. Il valore core, escludendo i prezzi di cibo ed energia, è sceso come previsto al 3,2%.
L’S&P 500 ha ripreso le perdite di agosto, arrivando a solo l’1% in meno rispetto al massimo storico di luglio. Da inizio anno, l’S&P 500 ha guadagnato oltre il 17%, guidato principalmente dalle grandi azioni tecnologiche.
Goldman Sachs ha abbassato le possibilità di una recessione negli Stati Uniti nei prossimi 12 mesi al 20%. Il mese scorso, la società ha calcolato una probabilità del 15% di una recessione negli Stati Uniti, aumentandola al 25% dopo il 5 agosto.
«Abbiamo ora ridotto la nostra probabilità dal 25% al 20%, principalmente perché i dati di luglio e inizio agosto pubblicati dal 2 agosto non mostrano alcun segno di recessione», ha affermato sabato Jan Hatzius, capo economista statunitense di Goldman Sachs.
Mosse della Fed
Il principale attore che guiderà gli Stati Uniti in un «soft» o «hard» landing sarà la Federal Reserve.
Uno dei motivi per cui i mercati sono crollati il 5 agosto è stato il fatto che la Fed ha mantenuto stabili i tassi di interesse nella riunione del 31 luglio. La Federal Reserve ha portato i tassi ai massimi di 23 anni del 5,25% per combattere l’inflazione.
I mercati ora stimano con assoluta certezza un taglio dei tassi a settembre. Ciò dovrebbe spingere ulteriormente l’economia statunitense in avanti, evitando un «hard landing» (ossia una recessione) e tenendo a bada l’inflazione.
Gli analisti affermano che c’è una probabilità del 25% di un taglio di 50 punti base, anche due tagli separati di 25 punti entro la fine dell’anno sono considerati più probabili. Le mosse della Fed diventeranno più chiare la prossima settimana alla riunione di Jackson Hole.
«Riteniamo che un punto chiave del discorso del [presidente della Fed Jerome Powell] sarà il riconoscimento che i progressi sull’inflazione sono stati sufficienti per consentire l’inizio dei tagli dei tassi», hanno affermato giovedì gli economisti di BNP Paribas.
Articolo pubblicato su Money.it edizione internazionale il 2024-08-19 10:59:41. Titolo originale: US recession fears subside as markets await Fed moves
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