Stati Uniti nel caos: un morto e agente pugnalato

Marco Ciotola

31/05/2020

Proteste e tensioni a Minneapolis e in gran parte degli Stati Uniti dopo la morte dell’afroamericano George Floyd. Un manifestante è morto e un agente di polizia è stato accoltellato

Stati Uniti nel caos: un morto e agente pugnalato

Tensione altissima negli Stati Uniti. Dopo la morte dell’afroamericano George Floyd durante un fermo di polizia lo scorso lunedì, le manifestazioni di protesta dei cittadini si sono estese da Minneapolis a decine di altre città.

Risvolti violentissimi in alcuni casi, come l’accoltellamento al collo di un agente di polizia in Florida, a Jacksonville, solo qualche ora fa. Questo dopo che, nella giornata di ieri, un manifestante è morto in circostanze ancora da chiarire.

Una situazione che ha spinto a dichiarare il coprifuoco in oltre 25 città di 16 diversi Stati, circostanza che non ha comunque fermato gli scontri.

Dallo scorso martedì, giornata delle prime proteste, sono state arrestate 1.400 persone, e sono ormai già celebri le immagini della caserma di polizia e di diversi altri edifici di Minneapolis in fiamme.

E dopo un primo approccio di risposta più ’soft’ della polizia, tra ieri e oggi la mano sembra diventata pesante.
Gli agenti antisommossa hanno fronteggiato i manifestanti a Minneapolis con lacrimogeni e granate, per un bilancio di centinaia di feriti.

Rabbia per la morte di George Floyd: Stati Uniti nel caos

La caserma numero 3 di Minneapolis data alle fiamme ha innescato una catena di episodi simili in tutti gli Stati Uniti, con stazioni di polizia devastate e volanti distrutte.

Non mancano manifestazioni a New York e Los Angeles. In uno scenario simile, si sono moltiplicati i saccheggi ai supermercati e tutta una serie di violenze non direttamente connesse alle proteste per il caso Floyd, ma favorite dal clima di caos che regna al momento.

Nelle ultime 24 ore le forze di polizia sembrano aver recepito il messaggio del Presidente Donald Trump, che invitava a reprimere le insurrezioni “con la forza”. A Minneapolis, cuore della protesta, per la prima volta gli agenti hanno reagito in assetto antisommossa, così come a Washington e New York.

Proprio la grande mela è finita al centro di nuove polemiche sull’operato della polizia. Un video ha infatti mostrato una volante non fermarsi davanti a una serie di manifestanti, investendoli.

Circostanza condannata dallo stesso sindaco De Blasio, che ha parlato di “immagini scioccanti”.

Diventate tristemente celebri anche le immagini di un giornalista arrestato in diretta, dopo essersi rifiutato di abbandonare il luogo delle proteste per continuare a raccontare cosa stava accadendo.

Il reporter - Chris Mathias dell’Huffington Post - è stato ammanettato e condotto in caserma con la forza, malgrado non abbia in alcun modo opposto resistenza.
È stato poi rilasciato qualche ora dopo, senza particolari spiegazioni.

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