Nuovi record per il gruppo automobilistico italo-francese-statunitense. Per gli analisti, il titolo è da comprare e prevedono un ulteriore rialzo del prezzo. Ecco perché.
Stellantis continua a segnare nuovi record e sale in borsa del 2,2%, ricevendo un giudizio positivo da parte degli analisti che confermano il rating “buy” sul titolo. UBS, in particolare, mantiene il target price a 22 euro, mentre altri analisti sono ancora più rialzisti, prevedendo un aumento del 12% sul prezzo obiettivo.
Un elemento chiave che alimenta l’ottimismo degli investitori è il basso profilo di rischio offerto da Stellantis, supportato da un’eccellente salute finanziaria. Inoltre, il rapporto P/E evidenzia che il titolo è attualmente scambiato a 3,3X rispetto alla media del settore di 9,7x, suggerendo un potenziale di sottovalutazione.
L’attenzione è ora rivolta ai prossimi risultati finanziari che Stellantis renderà noti il 15 febbraio. Nonostante una riduzione dell’1,76% nelle aspettative sugli utili per azione nell’ultimo anno, gli investitori rimangono fiduciosi nelle prospettive future.
La crescita e il successo di Stellantis sono evidenti anche nell’analisi dei dati finanziari degli ultimi anni. Dalla quotazione, il gruppo ha guadagnato il 65%, con una capitalizzazione di mercato che ha superato i 65 miliardi di euro, creando un valore aggiunto di 25 miliardi di euro in soli tre anni. Questo ha portato a significativi guadagni per gli azionisti, inclusi investitori come Exor e Peugeot, evidenziando il potenziale di crescita del titolo nel lungo termine.
Tuttavia, Stellantis non è immune da critiche e discussioni, specialmente riguardo alle recenti dichiarazioni del CEO Tavares riguardo agli incentivi e alla capacità produttiva in Italia. Questi discorsi alimentano un dibattito più ampio sull’industria automobilistica italiana e sulle strategie di Stellantis nel contesto internazionale.
Guardando al futuro, l’Italia deve concentrarsi sulla valorizzazione delle sue eccellenze nel settore automobilistico, puntando alla componente di alta gamma e alla componente della componentistica, dove l’Italia gode di una forte reputazione. Tuttavia, la partecipazione attiva nella rivoluzione dell’auto elettrica e delle nuove tecnologie richiederà una strategia politica e industriale ben definita, oltre a un approccio collaborativo con i protagonisti globali del settore.
Stellantis: strategie operative con i Turbo Certificates di UniCredit
Stellantis rompe al rialzo i precedenti record, toccati a dicembre a 21,895 euro, e dimostra di possedere ancora energie per estendere l’uptrend. Il movimento potrebbe portare al test a 22,50 circa del lato superiore del canale che contiene il movimento ascendente da maggio 2023. Target successivo a 24,70 euro, lato alto di un canale più ampio disegnato dai bottom del 2020. Nella direzione opposta sarà fondamentale monitorare i supporti a 20,90 euro, al di sotto dei quali il titolo potrebbe scivolare fino a 19,20 circa.
Per operare long su Stellantis potrebbe aver senso utilizzare un certificato Turbo Open End di Unicredit con ISIN DE000HD14BB1. Il certificato ha come sottostante Stellantis e presenta una barriera distante attualmente il 17,63%.
Per operare Short, invece, potrebbe essere appropriato utilizzare il certificato Turbo Open End Short di Unicredit con ISIN DE000HD1E504, avente una barriera distante il 10,51% e come sottostante Stellantis.
Ricordiamo che tale barriera corrisponde a un vero e proprio stop loss, intrinseco nel prodotto, toccato il quale si genera automaticamente la chiusura della posizione.
I certificati Turbo Open End di Unicredit, inoltre, eliminano il problema del limite temporale dall’investimento senza però mantenere la presenza del fastidioso effetto compounding. Sono comunque strumenti finanziari complessi: per le operazioni di trading resta importante settare uno stop loss sulla base delle proprie esigenze e delle giuste regole di money management.
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