Negli ultimi 10 anni la busta paga degli italiani si è lasciata alle spalle circa 5.000 euro in media: l’allarme della Cgil
I salari netti degli italiani hanno perso €5.000 euro nell’ultimo decennio.
A confermarlo un’interessante indagine dell’Isrf della Cgil, che ha alzato il velo non soltanto su dati allarmanti, ma anche e soprattutto sulle problematiche che ancora oggi affliggono il nostro Paese.
Il tema dei salari, hanno fatto notare i vertici dell’istituto, è strettamente correlato a quello della produttività che a sua volta soffre degli scarsi investimenti e di una crescita economica stagnante. Come uscire da questa impasse?
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Crescita salari: il fardello italiano
Secondo l’analisi citata, negli ultimi 10 anni i salari netti degli italiani hanno risentito in maniera significativa del maggior carico del fisco che non è stato bilanciato da alcun contrappeso. Più nel dettaglio, uno stipendio di €1.464 sarebbe stato oggi di €1.695 con una pressione fiscale pari a quella degli anni ’80.
Tra il 2011 e il 2018, ha continuato l’indagine, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo è cresciuto del 9,9% mentre i salari reali solo del 9,4%.
“Questo significa che i lavoratori si ritrovano in tasca una perdita netta del 4%”,
ha affermato Nicola Cicala, direttore dell’’Isrf Lab della Cgil, che ha aggiunto:
“Le retribuzioni nominali sono allineate al valore dell’inflazione, ma anche quelle retribuzioni che sono nominalmente cresciute quando vanno all’impatto con le imposte fiscali crescenti cadono e quindi il valore netto che i lavoratori hanno in tasca diminuisce”.
Sul tema anche il presidente dell’istituto, Agostino Megale, secondo cui il vero problema è la bassa produttività che rende l’Italia uno dei fanalini di coda dell’Unione europea. Tra le cause principali sicuramente la riduzione degli investimenti pubblici e privati. Un vero e proprio circolo vizioso che ha come ultimo effetto quello di tagliare drasticamente il valore dei salari reali.
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