Stipendio, arriva la quindicesima: così le aziende vanno incontro alle esigenze dei dipendenti

Alessandro Nuzzo

30 Luglio 2022 - 12:42

Sempre più aziende stanno scendendo in campo per dare una mano ai loro dipendenti elargendo bonus sugli stipendi. Vediamo di cosa si tratta.

Stipendio, arriva la quindicesima: così le aziende vanno incontro alle esigenze dei dipendenti

Non c’è dubbio che è un periodo difficile per milioni di italiani alle prese con la riduzione del potere d’acquisto causato dall’inflazione e dai rincari record di bollette e benzina. E per i prossimi mesi la situazione non sarà certo rosea.

Sono stati già annunciati infatti gli aumenti di luce e gas del 17% e del 27% che andranno a pesare sulle famiglie italiane per circa 600 euro all’anno.

Per questo tantissime aziende si stanno mobilitando per dare una mano ai lavoratori sempre più schiacciati dalla crisi e sempre più in difficoltà nell’arrivare a fine mese. Una sorta di welfare aziendale 2.0 già adottato da tantissime realtà imprenditoriali.

C’è chi ha deciso di donare una mensilità, chi un bonus in busta paga e chi invece ha deciso addirittura di ripartire una parte degli utili aziendali ai propri dipendenti. Aiuti economici che potremmo definirli una sorta di quindicesima.

Quindicesima: così le aziende stanno aiutando i propri dipendenti

L’iniziativa si sta allargando a sempre più realtà imprenditoriali in tutto il paese, chiesta a gran voce anche dai sindacati. Come la società Fonti di Vinadio capitanata da Alberto Bertone presidente e amministratore delegato che ha deciso di donare ai suoi 200 dipendenti una mensilità in più in busta paga, circa 1.500 euro.

Anche una realtà solida come Intesa Sanpaolo ha deciso di scendere in aiuto nei confronti dei suoi 82mila dipendenti con un bonus da 500 euro. Circa 50 milioni di euro destinati dal Ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina ai dipendenti del gruppo.

E poi ci sono i dipendenti di Acqua Sant’Anna, azienda leader nel settore delle acqua naturali, che avranno un aumento di stipendio in busta paga pari ad una mensilità.

«Ci sono prodotti che costano 7 o 5 volte più di prima. Ma l’operaio guadagna sempre gli stessi soldi. Quello che noi imprenditori, liberi professionisti, come notai e avvocati o chiunque abbia dipendenti, dobbiamo fare allora è aumentare lo stipendio, altrimenti prima o poi ci saranno delle guerre civili» - ha detto Alberto Barone presidente e amministratore delegato dell’azienda.

Barone si è fatto promotore dell’iniziativa di donare una sorta di «quindicesima» ai propri dipendenti. «Ho parlato con altri imprenditori spiegando la necessità di pagare uno stipendio in più, un bonus, visto quanto salgono i prezzi per i consumatori. Hanno detto che potrebbero farlo anche loro, che ci devono pensare» - le sue parole.

E oltre ad aumenti di stipendio c’è anche chi ha fatto ancora meglio decidendo di destinare parte degli utili aziendali ai lavoratori. Stiamo parlando dell’azienda torinese Reynaldi Cosmetici con l’amministratore delegato dell’azienda Marco Piccolo che ha deciso di donare un terzo degli utili ai dipendenti. «Sono 5 mensilità in più in busta paga. Più dai, più ti viene restituito» - ha detto.

Altre ci stanno riflettendo come lo storico acetificio Ponti di Novara che sta valutando se adottare lo stesso provvedimento dei colleghi imprenditori donando una mensilità ai propri dipendenti. Insomma come un effetto domino potrebbe esserci un svolta nel welfare aziendale. Dove non arriva lo Stato nella lotta all’inflazione al caro bolletta per i consumatori, potrebbero arrivare le imprese stesse.

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