Da un punto di vista grafico, i prezzi di Telecom Italia hanno raggiunto il livello supportivo fornito dal 61,8% di un importante ritracciamento di Fibonacci. Sulle attuali aree, si potrebbero valutare strategie asimmetriche short con i Certificati Corridor di SocGen
Nelle scorse sessioni, è accelerato il ribasso di Telecom Italia, che si è riportata sui minimi dal 4 ottobre 2019.
Telecom Italia, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
L’ultima gamba discendente, iniziata dopo il pullback della linea di tendenza che unisce i lows del 14 agosto a quelli del 4 ottobre 2019, è stata composta quasi esclusivamente da candele negative.
Il ribasso in essere ha permesso ai venditori di rompere numerosi supporti, come quegli statici a 0,5454 euro e 0,5241 euro e la media mobile semplice a 200 giorni.
L’attuale area inoltre, risulta corroborata dall’ultimo livello di concentrazione di domanda capace di arginare le vendite: il 61,8% del ritracciamento di Fibonacci disegnato dai minimi del 14 agosto ai massimi del 25 novembre 2019.
Se tale zona di concentrazione di domanda dovesse cedere, non ci sarebbe alcun sostegno grafico che impedirebbe ai corsi di scendere verso i minimi storici, a 0,433 euro.
Sarebbe invece da considerare positivamente un recupero di area 0,51, che metterebbe sul tavolo la possibilità di una ripartenza. A tal proposito, i compratori potrebbero essere attirati anche dalla situazione di ipervenduto sull’RSI a 14 periodi che, tra le altre cose, sta segnalando una lunga divergenza di continuazione rialzista.
Strategie operative con i Certificati Corridor
Da un punto di vista operativo, si potrebbero valutare strategie asimmetriche long sul recupero di 0,51 euro con il Certificato Corridor di Société Générale con ISIN LU2035290159.
Il prodotto presenta una Barriera Superiore molto distante, a 0,72 euro, mentre la Barriera Inferiore è posta a 0,46 euro. Per tutelare parte del capitale, si potrebbe individuare uno stop loss a 0,484 euro. L’obiettivo di tale strategia sarebbe invece individuabile a 0,55 euro.
Se invece si decidesse di mantenere questo prodotto fino a scadenza, fissata per il 19 giugno 2020, la massima redditività potenziale sarebbe del 133,10%.
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