Nonostante la promozione incassata dagli stress test, sono diverse le banche europee che dovrebbero mettere in campo misure di rafforzamento patrimoniale. Parola di Luis de Guindos.
Una dozzina di banche europee dovrebbero mettere in campo misure destinate al miglioramento del livello di patrimonializzazione. È quanto ha dichiarato Luis de Guindos, vice presidente della Banca Centrale Europea, commentando i risultati dei recenti stress-test.
Nello scenario avverso dei test condotti dall’Eba (European banking authority), l’indice di solidità patrimoniale (Cet1, Common equity tier 1) è risultato per tutte maggiore, nello scenario avverso al 2020, della soglia minima del 5,5%. Secondo de Guindos, sarebbe stato più opportuno fissare un livello maggiore.
Le banche con Cet 1 sotto il 9% saranno monitorate da vicino
“Gli istituti con quozienti di patrimonializzazione ‘core’ sotto il 9% mostrano una posizione patrimoniale debole, anche se ancora soddisfacente”, ha detto il rappresentante dell’Eurotower nel corso di una conferenza a Bruxelles.
“Questi 12 istituti, che rappresentano quasi il 40% del totale degli asset del settore, dovrebbero irrobustirsi e migliorare la dotazione di capitale per essere in grado di fronteggiare le sfide future”. In qualunque caso, “saranno monitorate da vicino” .
Tra le 12 banche troviamo pesi massimi del calibro di Barclays (Cet1 al 6,37%), BNP Paribas (8,64%), Deutsche Bank (8,14%) e Societe Generale (7,61%). Risalendo la classifica emersa dai test, tra gli altri otto istituti ci sono la nostra Banco BPM (6,67%), Lloyds Banking (6,8%), Norddeutscher (7,07%), UBI (7,46%), Banco de Sabadell (7,58%), La Banque Postale (8,22%), Erste Group Bank (8,45%) e BBVA (8,8%). Immediatamente sotto il 9% troviamo anche DZ Bank (8,97%) e Bank of Ireland (8,93%).
L’ex ministro dell’ economia spagnolo ha inoltre rilevato che solo il 15% degli asset sono detenuti da istituti “con una solida capacità” di resilienza agli shock grazie a un indice di solidità che non scenderebbe sotto quota 11% neanche in caso di scenario avverso. Il restante 45%, che presentano un CET1 “stressato” compreso tra il 9 e l’11%, mostrano una capacità “ragionevole” di affrontare scenari avversi.
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