Sulla riforma della Giustizia potrebbe esserci a breve un referendum popolare su legge Severino, Csm e responsabilità della magistratura. Ecco le novità.
Il contenuto della riforma della Giustizia potrebbe essere rimesso ad un referendum popolare, bypassando il Parlamento, riguardo alcuni “temi caldi” come la legge Severino e la separazione della carriera nella magistratura.
Da fonti istituzionali emerge che una delegazione di leghisti e radicali abbia depositato in Corte di cassazione ben 6 quesiti referendari che vanno ad inserirsi nel più ampio progetto di riformare la Giustizia italiana, come ha chiesto l’Europa per dare attuazione al Recovery Plan.
La decisione circa le modalità da seguire non ci sarà prima del 4-5 luglio 2021, quando gli italiani saranno chiamati a firmare a favore del referendum oppure lasciare l’arduo compito a deputati e senatori.
Ecco cosa sappiamo - per ora - sul referendum popolare che riguarda la riforma della Giustizia.
Abolire (in parte) la legge Severino
L’incadidailità negli incarichi di parlamentare, governatore e consigliere regionale, sindaco e amministratore locale in caso di condanna per alcuni reati circoscritti è la parte della legge Severino che i depositari del quesito referendario vorrebbero cancellare. Misura considerata “sproporzionata” ed “eccessivamente severa” dai promotori.
Ciò che si chiede nel quesito è eliminare l’automatismo per quanto riguarda i termini di incandidabilità, ineleggibilità e decadenza della legge n. 190/2012.
Custodia cautelare in carcere solo per i reati più gravi
La legittimità della custodia cautelare è da sempre molto dibattuta - specie in ambito europeo - perché si traduce in vera e propria detenzione preventiva. Oggetto del referendum, qualora vi fossero i numeri per richiederlo, è quello di limitare l’ambito di applicazione della custodia cautelare ai reati gravi abolendo il comma 1, lettera c) dell’articolo 274 del Codice di procedura penale (“Esigenze cautelari”), che prevede l’applicazione della custodia cautelare ogni volta che “sussiste il concreto e attuale pericolo che questi commetta gravi delitti con uso di armi o di altri mezzi di violenza personale o diretti contro l’ordine costituzionale ovvero delitti di criminalità organizzata o della stessa specie di quello per cui si procede”.
Separazione delle carriere
La separazione delle carriere tra magistratura giudicante e requirente è tra i temi più discussi della riforma della Giustizia (in realtà anche prima che arrivasse la spinta dall’Europa) e un quesito tra quelli depositati in Cassazione prevede appunto che, una volta effettuata la scelta, non si potrà più passare da una carriera all’altra. Restano molti dubbi sui pro e i contro della separazione delle carriere in magistratura, dato che molti sostengono che possa compromettere l’indipendenza dei pubblici ministeri.
Responsabilità della magistratura
Ad oggi un cittadino danneggiato da una sentenza giudiziaria non può fare direttamente causa al magistrato ma deve farlo, in maniera indiretta, allo Stato. Tra i quesiti referendari proposti ce n’è uno che elimina tale disparità e permette ai cittadini di chiedere il risarcimento danni direttamente al giudice ritenuto responsabile.
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