Con il nuovo decreto, il green pass diventa obbligatorio anche per il trasporto locale. Ma cosa succede a chi è esentato dalla vaccinazione? Entriamo nel dettaglio.
Dal 6 dicembre al 15 gennaio entra in vigore il super green pass, ovvero il certificato verde rafforzato rilasciato solo con vaccinazione o guarigione da Covid-19 con il quale sarà possibile accedere a diverse attività ludiche, come il cinema, il teatro, lo stadio o ristoranti al chiuso.
Il green pass base (che comprende anche l’opzione tampone) resta valido per alcune attività, tra cui l’accesso al posto di lavoro e diventa obbligatorio per il trasporto locale. Ma cosa succede a coloro che sono esentati dai vaccini per ragioni mediche? Entriamo nel dettaglio.
Cosa succede a chi è esentato dalla vaccinazione per ragioni mediche
In attesa di un provvedimento specifico, c’è una prima certezza. Le esenzioni sui vaccini sono prorogate fino al 31 dicembre 2021. Lo ha specificato il ministero della Salute in una circolare firmata dal direttore generale della prevenzione sanitaria, Giovanni Rezza. «Si precisa - si legge nel testo - che non sarà necessario un nuovo rilascio delle certificazioni già emesse».
È fondamentale però avere sempre con sé il certificato medico che attesta l’esenzione. La nuova circolare del ministero della Salute stabilisce che «la validità e la possibilità di rilascio delle certificazioni di esenzione alla vaccinazione anti-SarsCoV2, per gli usi previsti dalla normativa vigente, è prorogata sino al 31 dicembre 2021».
Ma chi ha diritto all’esenzione? Paola Pedrini, segretario della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) della Lombardia, ha spiegato sul Quotidiano Nazionale: «Non esiste un vero elenco di patologie. Il ministero non lo ha mai stilato. Sta al medico di base valutare di volta in volta. Prendiamo pazienti fragili come i malati di tumore. In alcuni casi la vaccinazione è assolutamente necessaria».
La circolare di Rezza sulle esenzioni dal vaccino anti Covid
Lo scorso agosto, il direttore generale della prevenzione sanitaria Rezza aveva firmato una circolare che resta tuttora un punto di riferimento.
«La presenza di una controindicazione a quello specifico vaccino non esclude la possibilità che possano essere somministrati altri vaccini disponibili. In generale, quando è presente una precauzione può essere necessario approfondire il singolo caso valutando il rapporto beneficio/rischio. Tale valutazione deve essere riferita allo specifico tipo di vaccino che si intende somministrare. La presenza di una precauzione riferita a quello specifico vaccino non esclude la possibilità che possano essere somministrati altri vaccini disponibili».
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La vaccinazione durante la gravidanza
Come riporta la circolare di Rezza, la vaccinazione anti Covid-19 non è controindicata in gravidanza. «Qualora - si legge nel testo - dopo valutazione medica, si decida di rimandare la vaccinazione, alla donna in gravidanza potrà essere rilasciato un certificato di esenzione temporanea alla vaccinazione».
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