Superbonus bocciato da Mario Draghi: perché e cosa può succedere adesso

Alessandro Nuzzo

3 Maggio 2022 - 18:13

Intervenuto alla plenaria del Parlamento Europeo Mario Draghi ha chiaramente espresso la contrarietà del Governo al superbonus 110%. Cosa potrebbe accadere ora?

Superbonus bocciato da Mario Draghi: perché e cosa può succedere adesso

Intorno al superbonus edilizio 110% continuano ad esserci polemiche. La misura così come è stata studiata ha aperto il varco a numerose truffe oltre a numerose speculazioni. Lo scorso mese di febbraio il ministro dell’Economia Daniele Franco parlando del superbonus aveva considerato la misura come «una tra le più grandi truffe che la Repubblica abbia mai visto».

E che al governo non stesse simpatico il superbonus ci ha pensato a confermarlo anche il premier Mario Draghi durante il suo intervento al Parlamento Europeo. Draghi ha ammesso che il Governo non è d’accordo sul superbonus 110% per una serie di motivi.

Alla luce delle sue dichiarazioni che esprimono la volontà dell’esecutivo vediamo cosa potrebbe accadere alla riforma nei prossimi mesi.

Le parole di Mario Draghi sul superbonus al Parlamento Europeo

Oggi il presidente del Consiglio Mario Draghi è intervenuto alla plenaria del Parlamento Europeo. Tra i tanti argomenti affrontati ha parlato anche del superbonus 110% ammettendo che la misura non piace all’attuale esecutivo.

«Il nostro governo è nato come governo ecologico. Il ministro dell’ambiente è stato straordinario, ha fatto provvedimenti straordinari. Possiamo non essere d’accordo sul superbonus 110% e non siamo d’accordo sulla validità di questo provvedimento» - ha detto.

Draghi ha citato alcuni esempi che svelano i motivi per cui questa misura è ritenuta non più conveniente dal Governo. In primis i costi di efficientamento che sono più che triplicati grazie ai provvedimenti del 110%. Questo perché la misura toglie l’incentivo alla trattativa sul prezzo con il risultato di una speculazione non indifferente.

E poi un bonus che copre tutte le spese di efficientamento energetico senza controlli accurati sull’esecutività dei lavori ha spianato la strada a diverse iniziative criminali che hanno trovato nel superbonus terreno fertile.

Il premier ha comunque specificato che è stato il Parlamento ad approvare la legge e il Governo ha fatto ciò che poteva.

Cosa può succedere al futuro del superbonus

Le parole di Mario Draghi sono state chiare: al Governo non piace la misura del superbonus 110%. Quale scenario quindi potrebbe verificarsi nei prossimi mesi? Semplicemente si seguirà la prassi inserita in Legge di Bilancio 2022.

Il superbonus cesserà di esistere al 31 dicembre 2022 per persone fisiche su abitazioni unifamiliari. Prorogato invece con il decreto Aiuti il termine per il completamento del 30% dei lavori inizialmente previsto al 30 giugno 2022 per abitazioni e villette. Data questa prorogata al 30 settembre 2022.

Tre mesi in più quindi per completare il 30% dei lavori e richiedere poi la detrazione entro la fine dell’anno.

Per i condomini, persone fisiche uniche proprietarie di edifici da 2 a 4 abitazioni ed eventuali pertinenze nonché onlus, organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, la misura è stata invece prorogata in Legge di Bilancio e scadrà il 31/12/2025. A partire dal 2024 seguirà però una fase a scalare. Resterà la detrazione del 110% fino al 31/12/2023, poi nel 2024 scenderà al 70% per arrivare al 65% nel 2025.

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