Svolta Superlega, arriva il via libera dell’UE. Ecco come può cambiare il calcio.
Si torna a parlare con insistenza di Superlega dopo che la sentenza della Corte di Giustizia Ue si è espressa contro il monopolio di Fifa e Uefa fornendo di fatto un assist a quella che potrebbe essere una riforma delle competizioni calcistiche.
Per chi si chiede cos’è la Superlega - o meglio Super League - rispondiamo dicendo che è la nuova competizione che si pone di ottimizzare il patrimonio del calcio europeo al fine di sfruttarne al meglio il potenziale per un futuro che sia “più dinamico, inclusivo e sostenibile”.
A capo di questo progetto c’è l’A22 Sports Management, amministrata dal CEO Bernd Reichart (imprenditore tedesco, classe 1974 che nella sua carriera ha acquisto competenze nel mercato dei media, dei diritti tv e della comunicazione) in queste ore, a seguito della sentenza Ue che di fatto apre le porte alla nascita di una nuova competizione gestita da un organo differente da Uefa e Fifa, ha annunciato che presto verrà reso noto il format pensato per il nuovo torneo.
Regole che dovrebbero essere differenti da quelle pensate originariamente, in quanto l’obiettivo è di pensare a un torneo che sia aperto a tutti e fondato sul merito.
Cos’è la Superlega
La prima Superlega è stata annunciata nella notte del 19 aprile 2021. I club partecipanti erano 12:
- Juventus
- Milan
- Arsenal
- Atletico Madrid
- Chelsea
- Barcellona
- Inter
- Liverpool
- Manchester City
- Manchester United
- Real Madrid
- Tottenham
A questi se ne sarebbero dovuti aggiungere altri 3, arrivando così a un nucleo fondatore di 15 squadre, alle quali a giro se ne sarebbero dovute aggiungere altre 5. Nessuna possibilità di retrocessione o promozione diretta: fu proprio questa una delle critiche maggiori poste al progetto che già poche ore dopo subì l’abbandono di molti club, spaventati dalla minaccia di sanzioni da parte della Uefa e delle leghe nazionali.
Restarono nel progetto solamente tre club fondatori, quali Real Madrid, Barcellona e Juventus: anche i bianconeri tuttavia, dopo la vicenda giudiziaria che li ha coinvolti e il cambio di dirigenza, lo scorso luglio hanno annunciato di aver avviato le pratiche per l’abbandono della Superlega.
La nuova Superlega
Dopo mesi in cui il progetto Super League sembrava ormai finito in archivio, ecco che la sentenza pronunciata dai giudici della Corte di Lussemburgo cambia tutto.
La decisione della Corte di Giustizia Ue, infatti, rende illegittime tutte quelle minacce fatte da Uefa e Fifa che nei giorni che seguirono l’annuncio della Superlega dissero ai club e ai giocatori coinvolti che non avrebbero potuto giocare nelle loro competizioni.
Nel dettaglio, secondo i giudici “le norme Fifa e Uefa sull’approvazione preventiva delle competizioni calcistiche interclub, come la Super League, sono contrarie al diritto dell’Ue, nonché alla bassa concorrenza e alla libera prestazione dei servizi”.
Una sentenza che ridà appeal alla Superlega, tant’è che il Ceo di A22 Sports Management è intervenuto per annunciare che presto verrà reso noto il nuovo format che a differenza di quello originario dovrebbe prevedere anche promozioni e retrocessioni. Non è chiaro, però, se i club che inizialmente erano nel progetto sono disposti a tornarvi.
Per il momento l’ultimo progetto prevede la partecipazione di 64 squadre in tre diverse leghe: la Star e la Gold con 16 squadre ciascuna, la Blue con 32.
Non cambia il modello base: l’intenzione è di avere ogni giornata partite di “cartello”, ossia tra le più grandi squadre del panorama europeo, così da attrarre un pubblico più ampio e massimizzare gli incassi. Il tutto limitando il numero delle partite, uno dei fattori più contestati da allenatori e giocatori.
E la novità, come spiegato da Bernd Reichart, è che le partite saranno tutte in chiaro, quindi gratuite senza la necessità di sottoscrivere costosi abbonamenti.
Insomma, la Super League è un nuovo modo di vedere il calcio che se dovesse concretizzarsi dovrebbe vedere la partecipazione dei più grandi club europei pronti a sfidarsi in un torneo infrasettimanale che di fatto dovrebbe competere con il nuovo modello di Champions League.
La Super League, invece, non dovrebbe porsi in competizione con i tornei nazionali, visto che coloro che vi partecipano potranno continuare anche a giocare nel loro campionato.
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