Svezia: no lockdown e PIL cresce, ma attenti al secondo trimestre

Marco Ciotola

31 Maggio 2020 - 15:20

L’economia svedese è cresciuta a un ritmo in controtendenza con l’intera Europa dopo aver rinunciato al lockdown, ma nel secondo trimestre i dati potrebbero cambiare

Svezia: no lockdown e PIL cresce, ma attenti al secondo trimestre

L’economia svedese segna una crescita di gran lunga superiore rispetto alla maggior parte dei Paesi europei nei primi tre mesi del 2020.

I dati rilasciati a ridosso del fine settimana sembrano ricompensare - almeno in termini economici - la decisione del governo di non imporre un completo lockdown per contenere la diffusione del coronavirus.

L’ufficio statistico di Stoccolma ha riferito di un prodotto interno lordo cresciuto ad un tasso annuo dello 0,4% nel primo trimestre, mentre molti analisti si aspettavano una contrazione dello 0,6%.

Ma di fatto nel Paese sono state introdotte prime misure di confinamento solo verso la fine del primo trimestre. Di conseguenza, gli economisti hanno evidenziato la possibilità che la contrazione più marcata possa arrivare nei tre mesi che vanno da aprile a giugno.

Svezia: decessi record

Eppure sarebbe da chiedersi - come più volte è già stato fatto - quale sia il conto da pagare per la crescita economica in controtendenza registrata, soprattutto in termini di vite umane.

La Svezia ha infatti uno dei più elevati tassi di mortalità legati al coronavirus nel mondo. Più nello specifico, i dati parlano del maggior tasso di mortalità pro capite giornaliero a livello globale.

Questo soprattutto perché la strategia di Stoccolma ha mirato in primis a rafforzare l’immunità della popolazione - la cosiddetta immunità di gregge - tramite esposizione al virus, proteggendo al contempo le fasce a più alto rischio come gli anziani.

Ad oggi sono stati riportati ufficialmente 35.727 casi di coronavirus con 4.266 morti, secondo i più recenti dati della Johns Hopkins University.
I decessi sono addirittura più elevati di tutti i vicini stati del nord messi insieme: Finlandia, Danimarca, Norvegia e Islanda.

Il peggio deve ancora venire per l’economia

Dall’altra parte una produzione e una vita economica mai davvero fermate del tutto hanno portato il PIL a crescere; ma anche da quest’ultimo punto di vista c’è da frenare gli entusiasmi.

L’Istituto Nazionale di Ricerca Economica ha stimato per l’economia svedese un calo del 7% del PIL quest’anno, con una disoccupazione che potrebbe arrivare a toccare il 10,2%:

“Mentre l’economia svedese è andata meglio dei Paesi più colpiti a causa del suo approccio ’leggero’ al coronavirus, si prospetta comunque un anno da dimenticare”,

ha affermato David Oxley, capo economista di Capital Economics.

Intanto il governo ha raccomandato di lavorare da casa quando possibile, e ha introdotto misure di distanziamento sociale.

Per tutti restano comunque piene libertà in ambienti come bar, ristoranti e persino scuole, in quest’ultimo caso però solo per gli studenti di età inferiore ai 16 anni.

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