La legge di Bilancio 2022 prevede uno stanziamento da 8 miliardi di euro per il taglio delle tasse, ma chi potrebbe beneficiarne? Vediamo i possibili interventi su Irap, Irpef e cuneo fiscale.
Vantaggi per le aziende o per i lavoratori? Taglio del cuneo fiscale o abolizione dell’Irap? Gli 8 miliardi destinati dal governo al taglio delle tasse attraverso la legge di Bilancio 2022 non hanno ancora una destinazione precisa. Per il momento la manovra contiene la cifra ma nessuna voce specifica su come utilizzarla.
Il taglio delle tasse dovrà entrare a regime a partire dal 2022 ma per decidere in che modo usufruire di queste risorse la discussione si sposta in Parlamento: si inizierà da martedì 16 novembre quando ci saranno le comunicazioni al Senato del presidente del Consiglio, Mario Draghi, sulla manovra.
Al momento non sembra esserci un accordo tra i partiti e nonostante gli appelli a un’intesa pacifica di maggioranza la strada è ancora in salita. Si discute di taglio dell’Irpef e abolizione dell’Irap, gli interventi forse più probabili, come confermano anche le parole del sottosegretario all’Economia, Maria Cecilia Guerra.
Queste sono le due indicazioni date durante l’elaborazione del testo, spiega. Ma neanche questo elemento costituisce una garanzia. E gli interventi chiesti dai partiti di maggioranza sono tantissimi. Vediamo chi potrebbe beneficiare del taglio delle tasse.
Le tasse sul lavoro e il taglio del cuneo fiscale
Il Pd punta a ridurre le tasse sul lavoro per favorire le assunzioni. La richiesta principale è un taglio del cuneo fiscale e un intervento sull’Irpef per aiutare i contribuenti con redditi medio-bassi. Sul taglio del cuneo fiscale i dem trovano una sponda nel Movimento 5 Stelle.
La viceministra dell’Economia, Laura Castelli, sostiene che la strada tracciata dal Parlamento è chiara e porta al taglio del cuneo fiscale sia per le imprese che per i lavoratori. Anche Forza Italia, inoltre, potrebbe essere d’accordo rispetto a questa ipotesi.
Il ritorno della flat tax?
La Lega punta invece su imprese e lavoratori autonomi. E vorrebbe farlo in primis attraverso l’eliminazione dell’Irap per le società di persone fisiche. Torna, poi, uno dei cavalli di battaglia di Matteo Salvini: la flat tax.
Il segretario del Carroccio vorrebbe estendere quella al 15% ai redditi fino a 100mila euro. Le altre risorse vorrebbe invece utilizzarle per abbassare l’Irpef. Sulla flat tax una timida apertura potrebbe arrivare anche dai 5 Stelle che potrebbero essere favorevoli all’innalzamento della soglia dei 65mila euro.
Legge di Bilancio 2022, intervento sull’Irap?
L’obiettivo principale di Italia Viva è quello di utilizzare le risorse per abolire l’Irap per le società di persone: servirebbero, secondo alcune stime, circa 3 miliardi di euro. La restante parte delle risorse potrebbe essere investita - secondo Iv - per intervenire sull’aliquota del 38% dell’Irpef, come ipotizzato dal presidente della commissione Finanze della Camera Luigi Marattin. L’intervento sull’Irpef potrebbe essere caldeggiato anche da Lega e Forza Italia.
Le incognite: reddito di cittadinanza e rottamazione cartelle
Tra le incognite della legge di Bilancio 2022 c’è il destino del reddito di cittadinanza: Lega e Forza Italia continuano a chiederne una revisione, spalleggiate anche da Iv, con l’obiettivo di ridurre l’importo stanziato e utilizzare quelle risorse per altri interventi.
L’altra discussione in sospeso è quella sulle cartelle e c’è chi propone una rottamazione quater che potrebbe raccogliere un’approvazione quasi trasversale. L’altra ipotesi che potrebbe essere percorsa è quella dell’allungamento delle scadenze concentrate in un periodo breve di tempo.
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