L’IRAP, acronimo che sta per Imposta Regionale sulle Attività Produttive, è un’imposta locale che viene applicata alle attività produttive esercitate in ogni regione. L’imposta deve dunque essere pagata solamente da quei soggetti che svolgono attività d’impresa e non dalle persone fisiche.
L’IRAP riguarda sostanzialmente: imprese o enti soggetti a IRES, ovvero società di capitali ed enti commerciali; imprese soggette a IRPEF, ovvero società di persone, società di armamento, società di fatto e imprese individuali; lavoratori autonomi e, infine, banche e assicurazioni.
L’Irap è un’imposta che colpisce il valore della produzione realizzato dalle aziende.
Per valore della produzione si intende la differenza tra i ricavi ed i costi che contraddistinguono la gestione caratteristica, cioè il core business per il quale l’azienda è stata costituita e lavora.
L’IRAP è una delle imposte più odiate dalle imprese italiane. Il motivo? E’ un’imposta che nella sua base imponibile comprende (parzialmente) il costo del lavoro e, di conseguenza, va a penalizzare quelle imprese che hanno una componente «capitale umano» molto accentuata.
In realtà, oggi la normativa fiscale prevede diverse deduzioni ed esenzioni IRAP sulla componente lavoro, fattore assolutamente decisivo per una maggiore equità dell’imposta.
Il riferimento normativo è il Decreto Legislativo 446/1997.
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IRAP: quando si paga? Base imponibile, calcolo e aliquote