Ancora poche ore per aderire al concordato preventivo biennale e le polemiche non mancano. La proroga non è stata concessa, manca un provvedimento per rendere esecutivo il ravvedimento speciale.
Mancano ormai poche ore alla scadenza del concordato preventivo biennale. Si può aderire all’accordo con il Fisco entro il 31 ottobre 2024, non mancano però le polemiche.
Per chi ancora non ha deciso se dare il via libera al proprio commercialista per l’adesione al concordato preventivo biennale, ecco le informazioni da considerare prima della scelta finale.
Poche ore alla scadenza del concordato e ancora tanta confusione
Il concordato preventivo biennale è l’accordo tra Fisco e contribuente sulla tassazione da applicare per 2 anni (anni di imposta 2024 e 2025). La disciplina generale è prevista dal decreto legislativo 13 del 2024. A causa delle poche adesioni, più volte è stata cambiata la normativa e sono stati introdotti incentivi volti a mitigare gli effetti dell’accordo che, di fatto, impone alla grande maggioranza dei titolari di partita Iva che aderiscono di pagare più tasse rispetto agli anni precedenti.
Proprio il continuo cambio di norme ha portato le associazioni dei commercialisti a chiedere proroghe dei termini per aderire e a proclamare uno sciopero, proroghe che di fatto non sono arrivate. Chi ci aveva sperato ha ancora poco tempo per aderire.
L’Agenzia delle Entrate nelle Faq pubblicate di recente ha sottolineato che i soggetti a cui si applicano gli indici Isa che non aderiscono al concordato entro il 31 ottobre 2024, in possesso dei requisiti, possono aderire nel 2025, per il biennio 2025-2027. Naturalmente non vi saranno con molta probabilità i benefici previsti aderendo entro il 31 ottobre.
Ravvedimento speciale senza modello per l’adesione. Che fare?
Quali sono i principali vantaggi per chi aderisce ora?
Il primo vantaggio è determinato dalla possibilità di aderire al ravvedimento speciale per gli anni di imposta 2018-2022. L’adesione al ravvedimento speciale può essere scelto anche solo per alcuni degli anni di imposta interessati da questo particolare condono fiscale. Ad esempio, il contribuente può scegliere di aderire per il 2021 e 2022 e non per gli anni precedenti.
Chi aderisce al ravvedimento speciale, o condono 2025, può versare una somma forfettaria, determinata avendo in considerazione gli indici Isa degli anni di riferimento, in cambio non saranno effettuati controlli fiscali sulle dichiarazioni relative a tali anni di imposta. Le dichiarazioni oggetto di ravvedimento speciale sono relative a imposte sui redditi e Irap.
Non mancano però le polemiche, infatti, per poter manifestare l’intenzione di aderire al ravvedimento speciale è necessario che l’Agenzia delle Entrate adotti un provvedimento per stabilire termini e modalità di comunicazione di tale volontà. Il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, intervenuto a Treviso al convegno dei Commercialisti, ha sottolineato che l’assenza di tale modello non è ostativo, ma sono in molti a ritenere che si tratti comunque di un’anomalia.
Flat tax sostitutiva per i maggiori redditi
L’altra novità importante è la flat tax sostitutiva applicata alla differenza tra gli importi dichiarati negli anni precedenti e gli importi calcolati dall’Agenzia delle Entrate e che dovrebbero rappresentare la reale situazione economica dell’attività.
L’imposta sostitutiva su tali redditi è graduata in base al punteggio Isa del 2023:
- punteggio Isa pari o superiore a 8, aliquota 10%;
- pari o superiore a 6 ma inferiore a 8, aliquota 12%;
- punteggio Isa inferiore a 6, aliquota 15%.
Si ricorda che per chi aderisce al concordato preventivo non vi sono solo i vantaggi legati alla conoscenza delle tasse da pagare per due anni (per i forfettari l’accordo vale solo per il 2024) ma soprattutto il beneficio di essere esenti da controlli fiscali per gli anni di imposta interessati e, per chi aderisce al ravvedimento speciale, anche per gli anni precedenti.
Contrariamente, sono intensificati i controlli per chi non aderisce. Non resta che fare le ultime valutazioni e decidere se aderire o meno.
© RIPRODUZIONE RISERVATA