Dichiarazioni fiscali, come correggere gli errori in modo veloce

Nadia Pascale

5 Marzo 2025 - 11:04

Si possono correggere gli errori contabili in una dichiarazione fiscale, senza una dichiarazione integrativa, ma con una correzione nei termini di legge? La risposta dell’Agenzia delle Entrate.

Dichiarazioni fiscali, come correggere gli errori in modo veloce

Cosa succede nel caso in cui nelle dichiarazioni fiscali ci si accorga di avere commesso degli errori contabili e si voglia effettuare una correzione nei termini in modo veloce e senza dover poi presentare una successiva dichiarazione integrativa?

A fornire delucidazioni in merito è l’Agenzia delle Entrate nella risposta a Interpello 63 del 2025 fornita a una società che ha errato nell’indicazione dei costi deducibili.

Nelle società sono previste due modalità per portare in deduzione le spese, ci sono beni ammortizzabili nell’anno di imposta in cui è stata effettuata la spesa, un esempio banale possono essere le spese sostenute per la cancelleria e beni che
possono essere ammortizzati in più anni, si tratta di beni di “lunga durata” ad esempio un’automobile.

Dal punto di vista fiscale adottare una o l’altra soluzione porta delle conseguenze importanti. Naturalmente non vi è una libera scelta sul portare in deduzione un bene in un anno o in più anni ma deve essere seguito il Tuir e, in questo caso, anche i principi contabili OIC29.
Vediamo in che modo correggere in modo veloce gli errori contabili nelle dichiarazioni fiscali.

Errore nella deduzione dei costi, come si correggono?

Nel caso in oggetto una società propone istanza di interpello all’Agenzia delle Entrate ed espone il problema.
L’errore ha in oggetto la registrazione contabile sbagliata inerente l’acquisto di due automezzi. Il costo è stato esposto nella voce B), n. 6) dell’articolo 2425 del codice civile, relativa ai costi per materie prime e merci, anziché nella voce B), n. 10) dedicata agli ammortamenti dei beni strumentali.

Dal punto di vista fiscale ciò ha comportato il versamento di una minore imposta perché la deduzione è stata fatta valere per intero in un solo anno fiscale e non ammortizzato su più anni. Di conseguenza la base imponibile è risultata molto più bassa rispetto a quella reale.
Lo stesso costo, in pratica, avrebbe dovuto essere ripartito lungo l’intera vita utile degli automezzi tramite ammortamento.
La società si è interrogata sulla possibilità di attribuire rilevanza fiscale alla correzione di questo errore, avvenuta nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2023, primo esercizio soggetto a revisione legale.

Cos’è la revisione legale e chi la applica

A questo punto appare opportuno chiarire, in breve, cos’è la revisione legale e quali sono i soggetti obbligati. Il revisore legale è un professionista che si occupa della revisione legale del bilancio. Sono obbligate alla nomina le società che hanno un giro d’affari ampio. In particolare l’art. 379 del Codice della Crisi (D.Lgs. 14/2019) introduce nuovi limiti all’art. 2477 commi 3 e 4 c.c., prevedendo che la nomina dell’organo di controllo o del revisore è obbligatoria se la società:

  • É tenuta alla redazione del bilancio consolidato;
  • Controlla una società obbligata alla revisione legale dei conti;
  • “Per due” esercizi consecutivi ha superato “uno” dei seguenti limiti ovvero:
    a) totale dell’attivo dello Stato patrimoniale pari a 4 milioni di euro;
    b) ricavi delle vendite e delle prestazioni pari a 4 milioni di euro;
    c) dipendenti occupati in media durante l’esercizio pari a 20 unità.

Fatta questa digressione necessaria torniamo a come correggere gli errori cantabili nelle dichiarazioni ai fini Ires e Irap.

Correzione errori contabili senza dichiarazione integrativa

l’Agenzia osserva che, in base all’attuale formulazione dell’articolo 83, comma 1, del Tuir, i soggetti che correggono errori contabili e applicano la “derivazione rafforzata” e sono sottoposti a revisione legale, possono riconoscere il componente correttivo nello stesso esercizio in cui la correzione è effettuata. Questa possibilità è estesa anche ai fini dell’Irap, per le voci di bilancio rilevanti per la determinazione della base imponibile.

Tale opportunità deriva da una modifica al Tuir operata con la legge di Bilancio 2023 ed evita al contribuente di presentare una dichiarazione integrativa.

Nel caso in oggetto a fronte del recupero a tassazione dei costi erroneamente dedotti nel 2022 tramite un’apposita variazione in aumento del reddito imponibile Ires nel 2023, la Società potrà dedurre nel 2023 la quota di ammortamento non dedotta nel 2022, nei limiti dell’importo deducibile per il periodo d’imposta a cui detta quota si riferisce (il 2022).

Come effettuare la correzione di errori contabili nella dichiarazione Irap

Per quanto riguarda l’Irap, l’Agenzia delle Entrate nella risposta a Interpello 63 del 4 marzo 2025 chiarisce che la correzione dell’errore contabile riferito al 2022 comporta, per il periodo d’imposta 2023:

  • una variazione in aumento del valore della produzione corrispondente ai costi erroneamente dedotti nel 2022 ai fini della determinazione del tributo regionale.
  • una variazione in diminuzione in misura pari alla quota dell’ammortamento degli automezzi relativa al 2022 rilevante ai fini della determinazione del costo della produzione ai fini Irap (articolo 5, comma 1, Dlgs n. 446/1997).

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