Irap 2023, si avvicina la scadenza del secondo acconto. Come si calcola l’importo e chi dovrà effettuare il versamento entro il 30 novembre?
Scade il 30 novembre 2023 il secondo, o unico, acconto Irap. Chi è tenuto al versamento e come effettuarlo? Ecco tutte le istruzioni.
L’Irap è l’Imposta regionale sulle attività produttive. Come la maggior parte delle imposte che si pagano in Italia, il contribuente, o soggetto passivo del tributo, deve presentare la dichiarazione con autoliquidazione dell’imposta e versare il dovuto nei termini previsti dalla legge.
I termini sono:
- 30 giugno per il versamento del saldo relativo alla dichiarazione dell’anno di imposta precedente e del primo acconto per l’anno in corso;
- 30 novembre per il versamento del secondo acconto o dell’unica rata.
Chi sono i soggetti passivi che devono versare l’Irap 2023?
In base a quanto previsto dal decreto legislativo 446 del 1997, istitutivo del tributo, il presupposto dell’Irap è l’esercizio abituale di un’attività autonomamente organizzata diretta alla produzione, allo scambio di beni o alla prestazione di servizi.
La legge di Bilancio 2022 (articolo 1, comma 8, Legge 234 del 2021) ha operato un’importante innovazione in materia di Irap in quanto esclude dai soggetti passivi del tributo gli esercenti attività commerciali ed esercenti arti e professioni. Sono inoltre esclusi i soggetti che esercitano attività agricola ai sensi dell’articolo 32 del Tuir, cooperative e loro consorzi.
Secondo acconto Irap, scade il 30 novembre 2023
Il 30 novembre è in scadenza il secondo acconto Irap, questo implica che non si tratta di un importo determinato in modo certo, ma di un importo “forfettario”, in attesa del calcolo definitivo che permetterà di versare il saldo.
Il secondo acconto può essere calcolato utilizzando due metodi:
- storico: in questo caso l’importo deve essere calcolato avendo come punto di riferimento la dichiarazione/saldo del periodo di imposta precedente;
- previsionale: importo calcolato avendo come riferimento il reddito che sarà poi dichiarato nel 2024. Può essere utilizzato questo metodo se si ritiene che per l’anno in corso i redditi prodotti saranno inferiori rispetto all’importo della dichiarazione precedente.
In quali casi l’acconto Irap non è dovuto?
L’Irap non è dovuta nel caso in cui gli importi siano di basso valore, in particolare se il saldo derivante dalla dichiarazione è inferiore a 10,33 euro.
In base all’articolo 17, comma 3, del Dpr 435 del 2001 ( Razionalizzazione dei termini di versamento) chi è tenuto a versare l’acconto Irap generalmente lo paga in due rate, salvo che il versamento da effettuare alla scadenza della prima rata non superi 103 euro. In questo caso si può pagare entro il 30 novembre l’intero importo.
Negli altri casi, il 40% dell’acconto dovuto è versato alla scadenza della prima rata (30 giugno) e il residuo importo alla scadenza della seconda.
Il pagamento della seconda rata Irap avviene con il modello F24 e deve essere utilizzato il codice tributo Irap 3813.
Nel caso in cui sia possibile compensare l’importo Irap da versare con altri crediti di imposta, il codice tributo da utilizzare è 3883.
Cosa succede se non pago l’Irap?
Nel caso di ritardo nel pagameno dell’Irap si applicano sanzioni calibrate in base al ritardo. Le stesse sono minime se il pagamento avviene entro breve termine.
In caso di mancato pagamento, l’Agenzia delle Entrate provvederà a inviare un avviso bonario e in caso di ulteriore mancato pagamento sarà emessa una cartella esattoriale con relative sanzioni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA