Quando il domicilio e residenza non coincidono si rischia di pagare la Tari due volte. Cosa bisogna fare per evitare la doppia imposizione?
Non sempre residenza e domicilio coincidono, ma nel caso siano diversi, come si paga la Tari ? Come evitare di pagare la tassa rifiuti due volte? Si tratta di una casistiche in cui è prevista la doppia imposizione e la Tari è dovuta sia per l’immobile in cui si ha la residenza sia per quello in cui si è domiciliati.
Per capire il perché della doppia imposizione bisogna fare, prima, una rapida panoramica sulla tassa rifiuti, capire chi sono i soggetti tenuti al pagamento e come viene determinata l’imposizione.
La Tari è la tassa a livello locale con la quale si paga il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti al Comune. Proprio per questo l’obbligo di pagare la tassa ricade su chi detiene a qualsiasi titolo immobili atti a produrre rifiuti (indipendentemente dal fatto che si producano o meno).
Gli obbligati a versare la Tari, quindi, non sono solo coloro che possiedono un immobile, ma anche chi ci vive in affitto (in caso di locazione a versare è l’inquilino e non il proprietario se il contratto di locazione dura più di 6 mesi) chi ha l’usufrutto di una casa o chi ci vive con contratto di comodato d’uso gratuito. La tassa è dovuta anche se la casa non è abitata da nessuno.
In teoria un soggetto dovrebbe versare la Tari solo per la casa in cui vive o eventualmente anche sulla seconda casa che tiene a sua disposizione. Il problema nasce quando un individuo ha domicilio in un immobile e residenza in un altro: in questo caso, infatti, la Tari è dovuta su entrambi gli immobili perché risulterà detentore di due immobili che utilizza e che sono atti a produrre rifiuti. Vediamo come fare per evitare la doppia imposizione del tributo.
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Differenza tra domicilio e residenza
Partiamo con una definizione di residenza e di domicilio per capirne le differenze. Secondo il diritto italiano la residenza è il luogo in cui una persona ha la sua dimora abituale, ovvero dove solitamente vive con il suo nucleo familiare.
Il domicilio, invece, è il luogo dove la persona ha stabilito la sede dei suoi affari e dei suoi interessi di natura economica, personale, sociale e politica. Domicilio e residenza nella maggior parte dei casi coincidono: una persona che vive a Roma e lavora a Roma ha la residenza e il domicilio nello stesso Comune.
Può capitare, però, che un soggetto abbia residenza in un Comune e debba trasferire, per motivi di studio o di lavoro, il proprio domicilio in un altro Comune anche senza spostare la residenza (è il caso, ad esempio, degli studenti fuori sede o del lavoratore che vive per i giorni feriali in un altro luogo, rientrando nella sua residenza solo nel fine settimana). In questo caso domicilio e residenza non coincidono.
Ci sono anche altri casi, invece, in cui si mantiene la residenza in un immobile anche non abitandolo: magari in attesa che sia pronta la nuova abitazione, nel caso che ci si trasferisca in un altro Stato o anche in un altro immobile senza, per questo, cambiare la residenza. Tralasciando il fatto che la residenza fittizia viola la legge rappresentando una falsa dichiarazione davanti a pubblico ufficiale, anche se non si vive nell’immobile si deve pagare la Tari.
Quando si rischia di pagare la doppia Tari?
Nel caso di residenza e domicilio che non coincidono il soggetto può rischiare di pagare la doppia Tari. Facciamo un esempio pratico. Un uomo che ha residenza nella casa di proprietà con moglie e figli a Torino, deve spostare il proprio domicilio a Firenze per motivi di lavoro e qui prende un appartamento in affitto.
Il soggetto detiene entrambi gli immobili, nel primo perché vi risulta residente, e questo fa presupporre che abiti abitualmente a Torino con la famiglia, e nel secondo che detiene in affitto, la Tari è dovuta perché esiste un contratto di locazione.
Anche se il soggetto non vive contemporaneamente in entrambi gli immobili la Tari è dovuta in maniera integrale in tutti e due. Non è dato sapere all’amministrazione locale, infatti, per quanti giorni soggiorna in un immobile e per quanti viva nell’altro. Ci sono però delle soluzioni che andremo a vedere.
Tari sui domiciliati e non sui residenti
La prima cosa da fare in una delle situazioni sopra descritte, è quella di verificare se il Comune dove si ha la residenza, nel proprio regolamento, preveda il pagamento della Tari non sui residenti ma sui domiciliati nell’immobile.
Se così fosse si deve procedere a comunicare al Comune dove si ha la residenza di aver cambiato domicilio, in questo modo si dovrà pagare la Tari solo per l’immobile in cui si è domiciliati in modo integrale.
Se tale possibilità non è prevista l’unico modo per non pagare la doppia Tari è quello di spostare la propria residenza nel luogo di domicilio: in questo modo non sarà più dovuta la Tari nel Comune dove si aveva residenza abituale e si verserà solo per l’immobile in locazione.
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