Tasse su Bitcoin e Crypto 2025. Guida alla dichiarazione

Claudia Cervi

27 Gennaio 2025 - 15:51

Come funzionano le tasse su Bitcoin? Quanto si paga e come? Guida completa per calcolare la plusvalenza nel 2025, istruzioni per la dichiarazione e scadenze fiscali.

Tasse su Bitcoin e Crypto 2025. Guida alla dichiarazione

Cambiano ancora le tasse su Bitcoin e Crypto nel 2025. La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto tre importanti novità che modificano le regole fiscali in vigore dal 2023. Gli aspetti ritoccati riguardano il calcolo del reddito imponibile, l’aliquota sostitutiva sulla plusvalenza e una nuova rivalutazione onerosa.

Ma quanto si paga e come? In questa guida alla dichiarazione 2025 vediamo come cambia la tassazione su Bitcoin, come si calcola la plusvalenza alla luce delle nuove disposizioni e come funziona la rivalutazione delle criptovalute detenute al 1° gennaio 2025.

Tassazione Bitcoin: calcolo del reddito imponibile

La prima novità della legge di Bilancio 2025 riguarda il calcolo del reddito imponibile: viene rimossa la soglia di esenzione di 2.000 euro che permetteva agli investitori di non pagare alcuna imposta sulla plusvalenza con un reddito imponibile inferiore a tale franchigia. Pertanto, dal 1° gennaio 2025 sono soggette a tassazione tutte le operazioni fiscalmente rilevanti, come la vendita delle criptovalute, l’acquisto di beni o servizi e l’acquisto di NFT tramite criptovalute, che generano anche una plusvalenza minima di 100 euro.

Come già previsto dalla Legge di Bilancio 2023, la plusvalenza è calcolata come differenza tra il valore complessivo delle cripto-attività cedute nel corso dell’anno, valorizzate al cambio del giorno di cessione, e il valore complessivo di acquisto delle stesse attività, determinato con il metodo LIFO (Last In First Out). Tuttavia, il legislatore ha introdotto una modalità alternativa per il calcolo della plusvalenza: al posto del valore di acquisto, è possibile assumere il valore delle cripto-attività al 1° gennaio 2025, attraverso una rivalutazione fiscale onerosa, di cui parleremo in seguito.

I redditi derivati da staking e altre operazioni di messa a rendita delle cripto-attività sono inclusi nella base imponibile, denominati «proventi da detenzione di cripto-attività».

Tassazione Bitcoin: aliquota sulla plusvalenza

Nel 2025, la tassazione di Bitcoin e delle plusvalenze da cripto-attività in Italia è soggetta a un’imposta del 26% per le persone fisiche, enti non commerciali, società semplici ed equiparate, e soggetti non residenti senza stabile organizzazione. Tuttavia, dal 2026 l’aliquota sostitutiva passerà al 33%, lasciando agli investitori un anno di tempo per attuare le opportune strategie ai propri portafogli crypto in vista dell’aumento della pressione fiscale.

Facciamo un esempio.

  • Supponiamo che un investitore detenga criptovalute acquistate per 30.000 euro e nel corso dell’anno decida di vendere una quota a fronte di altre criptovalute (e non a fronte di euro o valute tradizionali) ottenendo una plusvalenza di 5.000 euro: essendo rimasti nel circuito della blockchain, la cessione è esente dall’imposta.
  • Se invece l’investitore decidesse di cedere la stessa quota di criptovalute a fronte di euro o valute tradizionali, generando una plusvalenza di 5.000 euro, questa verrebbe interamente tassata del 26%:

Imposta = 5.000 x 26% = 1.300€

È importante ricordare che sono considerati tassabili i redditi derivanti da cripto-attività prodotti in Italia, quando l’attività è svolta nel territorio dello Stato o se i beni sono situati in questo territorio. Anche i redditi da cripto-attività detenute in Italia presso prestatori di servizi o intermediari residenti rientrano nella nuova disciplina.

Tassazione Bitcoin: rivalutazione onerosa 2025

La terza novità della Legge di Bilancio 2025 riguarda la rivalutazione fiscale onerosa.

Il comma 26 dell’articolo 1 della Legge di Bilancio 2025, prevede la possibilità di rivalutare il valore del proprio patrimonio alla data del 1° gennaio 2025, pagando un’imposta sostitutiva del 18%:

Agli effetti della determinazione delle plusvalenze e delle minusvalenze di cui alla lettera c-sexies) [...] per ciascuna cripto-attività posseduta alla data del 1° gennaio 2025 può essere assunto, in luogo del costo o del valore di acquisto, il valore a tale data, determinato ai sensi dell’articolo 9 del citato testo unico, a condizione che il predetto valore sia assoggettato a un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi nella misura del 18 per cento.

L’imposta sostitutiva del 18% può essere pagata:

  • entro il 30 novembre 2025 in un’unica rata;
  • in tre rate annuali di pari importo, con primo versamento da effettuare entro il 30 novembre 2025.

A differenza della rivalutazione del 2023, la nuova rivalutazione crypto 2025 prevede che venga rideterminato il valore di acquisto di tutte le crypto attività aventi la medesima denominazione, indipendentemente da dove siano detenute: se possiedo 5 Bitcoin e 2 Ethereum, devo rivalutare tutti i 5 BTC oppure i 2 ETH.

Tassazione Bitcoin: come si pagano le tasse?

Le tasse su Bitcoin devono essere pagate attraverso la dichiarazione dei redditi 2025. In particolare, le plusvalenze sulle cripto attività devono essere indicate nei Quadri RT e RW del Modello Redditi PF, necessari per il monitoraggio fiscale e il pagamento dell’IVAFE.

Il versamento delle tasse sulle plusvalenze deve avvenire entro la scadenza ordinaria di pagamento delle imposte sui redditi, fissata il 30 giugno. Per effettuare il pagamento, si utilizza il modello F24 indicando il codice tributo corrispondente:

Codice tributo 1100 - Imposta sostitutiva sulle plusvalenze di cui all’art. 67, comma 1, lett. da c-bis) a c-quinquies) del TUIR.

Nel campo anno di imposta deve essere indicato quello di riferimento della dichiarazione, in modo da associare correttamente l’imposta pagata alle plusvalenze relative a quell’anno.

Tassazione Bitcoin: quando vanno pagate le tasse?

Una delle questioni più complicate della tassazione di Bitcoin è quando vanno pagate le tasse,

Per rispondere a questa domanda occorre fare una distinzione tra le attività con cripto attività fiscalmente rilevanti e quelle non fiscalmente rilevanti.

Tra le attività fiscalmente rilevanti rientrano:

  • Conversioni da cripto-attività a fiat anche senza prelevare queste ultime.
  • Conversioni da cripto-attività a fiat su qualunque exchange o wallet sia italiano che estero.
  • Conversioni da cripto-attività di un tipo a cripto-attività di un altro, ad esempio acquisti o vendite di NFT con criptovaluta, oppure permuta di una cripto-attività in stablecoin (e-money token).
  • Acquisti di beni o servizi con cripto-attività.

Non rientrano tra le attività fiscalmente rilevanti:

  • Conversioni da cripto-attività a cripto-attività dello stesso tipo, ad esempio da BTC a ETH, oppure un NFT con un altro NFT.
    Infatti: “Non costituisce una fattispecie fiscalmente rilevante la permuta tra cripto-attività aventi eguali caratteristiche e funzioni”. In altre parole, Agenzia delle Entrate ritiene che la permuta di una criptovaluta con un asset-referenced token è fiscalmente irrilevante.

Il pagamento delle tasse su Bitcoin o su altre cripto attività avviene contestualmente a quello delle tasse sui redditi durante la presentazione della dichiarazione dei redditi. È di vitale importanza essere consapevoli delle scadenze di pagamento specifiche e rispettare puntualmente gli obblighi fiscali per evitare l’applicazione di sanzioni o interessi di mora.
La prima scadenza utile per il pagamento delle tasse su Bitcoin è dunque il 30 giugno dell’anno in cui si presenta la dichiarazione.

Tuttavia il contribuente ha tempo per regolarizzare la propria posizione fino al 30 novembre 2025, nonché il 28 febbraio 2026, termine ultimo per l’invio della dichiarazione dei redditi e del Quadro RW relativamente alle cripto-attività detenute alla data del 31 Dicembre 2024.

Monitoraggio fiscale di Bitcoin e di altre criptovalute (quadro RW)

La compilazione del Quadro RW è obbligatoria solo se le criptovalute sono conservate in un wallet digitale situato all’estero o se sono archiviate su dispositivi come chiavette USB o computer. Questo processo rientra nel quadro normativo che assicura la trasparenza delle transazioni e la corretta applicazione delle tasse, garantendo che le cripto-attività siano correttamente considerate ai fini fiscali, soprattutto in contesti internazionali o di conservazione su supporti esterni.

Il monitoraggio deve essere fatto anche in assenza di tasse dirette sul possesso di criptovalute, per garantire la trasparenza e rispettare le norme fiscali. È importante registrare il valore delle criptovalute possedute e adempiere agli eventuali obblighi di dichiarazione stabiliti dalla legislazione vigente.

Anche nel caso in cui la giacenza media non superi i 15.000 euro, è necessario adempiere agli obblighi di monitoraggio fiscale compilando il quadro RW, seguendo le istruzioni fornite dall’Agenzia delle Entrate:

  • colonna 1: indicare 1 per segnalare la proprietà;
  • colonna 2: lasciare vuota;
  • colonna 3: inserire il codice 14 (altre attività estere di natura finanziaria e valute virtuali);
  • colonna 4, relativa allo stato estero: vuota;
  • colonna 5: indicare 100 se si possiede la quota del 100% di criptovalute;
  • colonna 6: si indica 1 se il valore di riferimento è quello di mercato;
  • colonne 7 e 8: inserire l’importo in euro della criptovaluta al valore del 31 dicembre dell’anno precedente e quello del 31 dicembre dell’anno di riferimento.

Il monitoraggio fiscale delle criptovalute è un aspetto cruciale per garantire la trasparenza e la conformità nelle transazioni digitali. Tenere traccia del valore delle criptovalute possedute e seguire le direttive fornite dall’Agenzia delle Entrate contribuirà a evitare sanzioni fiscali e problemi legali nel contesto delle criptovalute. Assicurarsi di adempiere correttamente agli obblighi dichiarativi aiuterà a mantenere un ambiente regolamentato e a garantire una gestione finanziaria responsabile delle criptovalute.

Imposta di bollo su Bitcoin e criptovalute

Una volta che le cripto-attività sono state dichiarate correttamente, diventano soggette all’imposta di bollo. Similmente ad altri strumenti finanziari, si applicherà un’aliquota dello 0,2% sul loro valore al termine dell’anno.

Come semplificare la gestione fiscale di Bitcoin e Crypto

Come abbiamo visto in questa guida non è facile gestire gli aspetti fiscali legati alla luce della nuova normativa: tipicamente, per la natura stessa degli strumenti, gli acquisti sono eseguiti a più riprese, su piattaforme diverse e a prezzi anche molto diversi per gli stessi asset.
Per chiunque non si limiti quindi a poche operazioni all’anno diventa fondamentale l’utilizzo di software specializzati possibilmente integrati con l’exchange che si utilizza per le proprie operazioni.

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