Tasse su redditi bassi e partite IVA: le novità della riforma fiscale

Rosaria Imparato

7 Febbraio 2020 - 11:30

Novità riforma IRPEF, il MEF studia una riduzione delle tasse per i redditi bassi e le partite IVA. Lo scopo è diminuire la pressione fiscale su pensionati, famiglie con figli e lavoratori autonomi.

Tasse su redditi bassi e partite IVA: le novità della riforma fiscale

Meno tasse per redditi bassi e partite IVA, ecco la direzione in cui punta la riforma IRPEF.

È iniziato il confronto al Ministero dell’Economia per discutere del destino fiscale di milioni di italiani, e sono tante le novità al vaglio.

Secondo le ipotesi trapelate dal primo tavolo di discussione al MEF, al centro della riforma ci sono famiglie, pensionati e partite IVA.

Con un occhio di riguardo ai redditi più bassi, l’obiettivo è provare a realizzare un Fisco più equo ed equilibrato, tenendo in considerazione sia i bisogni dei lavoratori autonomi che la situazione demografica italiana.

Vediamo quali sono le novità a cui sta lavorando il Ministero dell’Economia, che entro il mese di aprile dovrebbe pubblicare la legge delega con la riforma: la speranza è che a partire dal prossimo anno la pressione fiscale venga ripartita in modo più equo tra lavoratori autonomi, dipendenti e pensionati.

Tasse su redditi bassi e partite IVA: le novità della riforma fiscale

L’obiettivo del Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri è quello di avere pronta la legge delega sulla riforma dell’IRPEF entro aprile.

Per raggiungere in tempo il traguardo prefissato il MEF si è già messo all’opera con un incontro, in cui si sono individuate le parole chiave su cui puntare per la riforma fiscale: redditi bassi e partite IVA.

Il primo passo è tenere in considerazione la struttura demografica dell’Italia, costituita da una solida base di pensionati, per ora non interessati dal taglio del cuneo fiscale.

Un’altra grande categoria di cittadini esclusi dal decreto sul taglio del cuneo fiscale sono gli incapienti.

Sono circa 4 milioni i cittadini che si trovano nella no tax area, ovvero titolari di redditi troppo bassi per sfruttare le detrazioni.

Si è tornato a parlare degli incapienti proprio in questi giorni, visto che la loro situazione è accentuata dal fatto con avranno accesso nemmeno alle novità in busta paga dal 1° luglio, con la riformulazione del bonus Renzi.

Il problema del Fisco italiano è che il sistema è basato su troppi elementi: aliquote, detrazioni e bonus che nell’insieme invece di aiutare i contribuenti, nei fatti creano una pressione fiscale molto diversa tra lavoratori dipendenti, pensionati e partite IVA..

Il sottosegretario del MEF Pier Paolo Baretta ha dichiarato che l’obiettivo è introdurre, con la prossima manovra, una riforma fiscale che riduca le aliquote IRPEF a partite IVA e pensionati:

“Il punto è capire quanto è possibile operare, soprattutto sulle due aliquote più basse, e se si riesce anche sulla terza, in modo da togliere il peso delle tasse sui redditi medi e medio-bassi.”

Ma tra gli obiettivi che la prossima Legge di Bilancio dovrà raggiungere c’è anche evitare l’aumento dell’IVA nel 2021, riuscendo a sterilizzare le clausole di salvaguardia che ammontano a 20 miliardi.

Novità riforma fiscale, meno tasse per le famiglie

Lo scopo della riforma è creare un Fisco non solo più equo ed equilibrato, ma anche più favorevole alle famiglie con figli, così da venire incontro anche a chi la famiglia vorrebbe costruirsela.

Già la Legge di Bilancio ha provato a fare ordine tra le agevolazioni a sostegno della famiglia.

Ricordiamo, infatti, che è stato istituito il “Fondo assegno universale e servizi alla famiglia” dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dal quale verranno erogati i bonus e le agevolazioni a partire dal 2021.

Il Ministero dell’Economia ha ripreso a lavorare sul progetto dell’assegno unico, che inizialmente avrebbe dovuto far parte della manovra di quest’anno.

L’ipotesi è quella secondo cui il nuovo assegno, declinato in base al reddito e ai figli, possa sostituire l’attuale sistema delle detrazioni per carichi familiari.

Per ora, però, si tratta di teorie: per avere informazioni più concrete bisognerà attendere il prossimo incontro di lavoro al MEF, che dovrebbe avvenire nelle prossime settimane.

Le novità assolute per le famiglie di questa manovra, ricordiamo, sono due: il bonus seggiolino, di importo pari a 30 euro per l’acquisto dei nuovi dispositivi antiabbandono, e il bonus latte artificiale, un contributo di 400 euro annui per le mamme che a causa di patologie accertate non possono allattare in modo naturale.

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