Tassi Bce: ansia Lagarde inflazione superata? Verso altri tagli, attenzione al market mover in arrivo

Laura Naka Antonelli

3 Ottobre 2024 - 09:31

Nelle prossime ore l’altra prova del nove, che potrà far scattare ulteriormente le scommesse dei mercati. Tempi maturi per annunciare Mission Accomplished?

Tassi Bce: ansia Lagarde inflazione superata? Verso altri tagli, attenzione al market mover in arrivo

Mercati sull’attenti, in vista della pubblicazione delle minute della Bce, relative all’ultima riunione del Consiglio direttivo della banca centrale del 12 settembre scorso, che si è conclusa con un secondo taglio dei tassi dell’area euro di 25 punti base.

Con quella sforbiciata, i tassi sui depositi presso la banca centrale sono scesi al 3,50%, mentre i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale sono stati abbassati rispettivamente al 3,65% e al 3,90%.

Le minute della Bce, tra i market mover più importanti della settimana di trading, saranno pubblicate oggi, giovedì 3 ottobre, alle 13.30 ora italiana, esattamente due settimane prima della prossima riunione del Consiglio direttivo dell’Eurotower.

Minute Bce in arrivo dopo il via libera dai dati macro e dalla stessa Lagarde

Indicazioni cruciali sulla direzione dei tassi della Bce sono già arrivate l’altro ieri, con la pubblicazione del dato relativo all’inflazione dell’Eurozona, misurata dall’indice dei prezzi al consumo (CPI).

Diffuso a seguito della comunicazione di altri indicatori relativi all’inflazione dei singoli paesi, il dato, relativo al mese di settembre, ha confermato il processo disinflazionistico in atto nel blocco dell’Eurozona, al punto da rendere a questo punto quasi certo l’annuncio da parte della Bce di un terzo taglio dei tassi, nel corso del 2024, il prossimo 17 ottobre, dopo la sfilza di strette monetarie annunciate nel 2022 e nel 2023.

La Bce ha tagliato i tassi, finora, due volte: la prima il 6 giugno scorso, e la seconda nella riunione del Consiglio direttivo del 12 settembre: in entrambi i casi il taglio è stato mini, pari a 25 punti base.

Gli ultimi numeri arrivati dal fronte macroeconomico del blocco hanno acceso le scommesse degli operatori di mercato su un terzo atto firmato dalla Bce che, contrariamente a una Fed che non ha avuto remore ad annunciare la grande svolta di politica monetaria consegnando ai mercati subito un maxi taglio dei tassi di 50 punti base, ha continuato a portare avanti un approccio di politica monetaria improntato alla massima cautela, non azzardandosi neanche a considerare l’opzione di ridurre i tassi dell’area euro di mezzo punto percentuale.

Memore del rischio rappresentato dall’inflazione, pronta a infiammarsi in qualsiasi momento in questa nuova fase di squilibri globali e di tensioni geopolitiche, fino a qualche giorno fa Christine Lagarde si era mostrata particolarmente titubante a parlare di altri tagli dei tassi di interesse, apparentemente incapace di scacciare la paura di fare un passo falso.

Ma nel nel corso dell’audizione al Parlamento europeo della giornata di lunedì, 30 settembre, la numero uno della Bce è apparsa finalmente un po’ più rilassata.

Lagarde ha confermato infatti il forte dietrofront delle pressioni inflazionistiche, proferendo anche la parola “ottobre”.

Il tutto, alla vigilia dell’Inflation Day dell’altro ieri, che ha messo in evidenza una crescita dei prezzi, nell’area euro, al ritmo annuo inferiore al 2% per la prima volta in tre anni, ovvero dalla metà del 2021.

L’indice headline dei prezzi al consumo del blocco ha riportato infatti a settembre una crescita dell’1,8%, rispetto al 2,2% di agosto.

L’ inflazione core, ovvero l’inflazione al netto dei prezzi dei beni energetici, alimentari, tabacco e alcol, è salita invece al ritmo del 2,7%, registrando un trend migliore delle attese, dal momento che il consensus degli analisti aveva indicato una performance invariata rispetto al 2,8% di agosto.

Ottima notizia, tra le altre, è stata l’indebolimento di quell’inflazione che ha continuato a preoccupare Lagarde, ovvero l’inflazione dei servizi, che ha riportato un rialzo del 4% a settembre, in rallentamento rispetto al +4,1% di agosto.

L’altra ottima notizia è che il giorno prima era stata proprio Lagarde a ricordare che non è necessario che tutte le componenti dell’inflazione scendano al 2%.

A meno di sorprese in arrivo dalle minute, un terzo taglio dei tassi nella imminente riunione del Consiglio direttivo della Bce dovrebbe essere a questo punto cosa già fatta:

a dirlo sono i mercati che, rispetto alla scorsa settimana, quando avevano stimato una nuova riduzione del costo del denaro dell’area euro di 25 punti base con una probabilità pari al 45%, ora credono in una ulteriore sforbiciata dei tassi con una probabilità quasi raddoppiata, salita nei giorni scorsi fino all’85%.

Ieri sono stati inoltre anche gli analisti di Citigroup ad annunciare di prevedere un taglio dei tassi di 25 punti base nella riunione di ottobre, cambiando dunque le loro stime, che inizialmente avevano puntato su un nulla di fatto.

Gli esperti hanno motivato il nuovo outlook con quanto Christine Lagarde ha detto nella sua audizione al Parlamento europeo, ovvero che la fiducia della banca centrale nella capacità dell’inflazione dell’area euro di tornare al target del 2% è aumentata e che Francoforte terrà in considerazione questo fattore nella prossima riunione di politica monetaria, ormai alle porte.

Gli analisti hanno aggiunto di stimare ulteriori tagli dei tassi da parte della Bce in ogni riunione successiva del Consiglio direttivo, dunque a dicembre e in tutte le altre previste per l’inizio del 2025, fino ad arrivare a tassi in discesa all’1,5% entro il settembre del 2025.

Un via libera a un nuovo taglio dei tassi è arrivato inoltre da uno stesso esponente del Consiglio direttivo dell’Eurotower, ovvero da Martin Kazaks, governatore della banca centrale della Lettonia che, interpellato dalla Reuters, ha detto di “essere molto d’accordo con quanto stanno prezzando i mercati”, ovvero con il fatto che la “decisione di ottobre sarà molto chiara”.

Ovviamente - ha aggiunto Kazaks - non preannuncerò oggi la decisione (della Bce), ma è qualcosa di molto lampante, e a mio avviso i rischi sulla crescita sono importanti e vanno affrontati”.

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