Tegola sulla Cina, Fitch taglia l’outlook a negativo

Violetta Silvestri

10 Aprile 2024 - 08:30

Cina nel mirino di Fitch, che ha aggiornato l’outlook sul rating sovrano del dragone, peggiorato da stabile a negativo. Rischi per la crescita e per l’aumento del debito alla base della valutazione.

Tegola sulla Cina, Fitch taglia l’outlook a negativo

Brutta sorpresa per la Cina con il downgrade di Fitch che ha tagliato a negativo l’outlook sul rating del credito sovrano del dragone.

Secondo l’agenzia di rating esistono ancora molti rischi per le finanze pubbliche di Pechino mentre l’economia si trova ad affrontare una crescente incertezza nel passaggio a nuovi modelli di crescita. Il Governo probabilmente accumulerà debiti nel tentativo di far uscire l’economia da un rallentamento trainato dal settore immobiliare. In questo contesto, Fitch ha aggiornato il suo giudizio con un peggioramento.

In Borsa, gli indici cinesi stanno archiviando la seduta in rosso. Da evidenziare che l’agenzia ha mantenuto il rating di default degli emittenti di valuta estera a lungo termine della Cina ad A+.

In risposta a Fitch, il Ministero delle Finanze cinese ha difeso la propria politica fiscale affermando che essa sostiene la crescita e che il governo sarà in grado di “controllare bene il rapporto debito/Pil e di riservare spazio politico per affrontare potenziali rischi e sfide future”.

Perché l’outlook della Cina è negativo secondo Fitch?

Fitch prevede che il disavanzo pubblico generale della Cina – che copre le infrastrutture e altre attività fiscali ufficiali al di fuori del bilancio principale – salirà al 7,1% del prodotto interno lordo (PIL) nel 2024 dal 5,8% nel 2023, il più alto dall’8,6% del 2020.

Il debito pubblico cinese è aumentato rapidamente negli ultimi dodici anni circa, poiché il Governo ha iniettato fondi nell’economia nel tentativo di mantenere i tassi di crescita sui livelli registrati nei decenni precedenti. Con la crisi immobiliare che ora minaccia di rallentare la produzione e preoccupa gli investitori globali, il governo ha delineato alcune nuove misure di stimolo – come i sussidi per le famiglie e le imprese che vogliono aggiornare elettrodomestici o macchinari – e ha segnalato che altre potrebbero seguirne.

Secondo la Banca dei Regolamenti Internazionali, a metà dello scorso anno il debito pubblico era vicino all’80% del prodotto interno lordo, circa il doppio del livello della metà degli anni 2010. Si tratta di un valore ben inferiore a quello di molte economie avanzate come il Giappone e gli Stati Uniti, sebbene relativamente elevato per un mercato emergente. La misura stessa di Pechino del debito pubblico mostra che alla fine del 2023 sarà pari al 56% del Pil, in forte aumento dall’inizio della pandemia.

In questa cornice si è inserita l’allerta di Fitch: “gli ampi deficit fiscali e l’aumento del debito pubblico negli ultimi anni hanno eroso i buffer fiscali dal punto di vista dei rating. Anche i rischi di passività potenziali potrebbero aumentare, poiché la minore crescita nominale aggrava le sfide nella gestione dell’elevata leva finanziaria a livello economico”.

La crescita economica è inoltre vista rallentare al 4,5% nel 2024 dal 5,2% dell’anno scorso, mentre il Fondo monetario internazionale prevede che il Pil cinese crescerà del 4,6% quest’anno.

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