Tegola sulla Germania, l’industria crolla. L’economia tedesca può salvarsi?

Violetta Silvestri

05/07/2024

Gli ultimi dati sulla produzione industriale tedesca hanno sorpreso con un crollo inaspettato. È questo il segnale che la crisi sta peggiorando, o ci sono segni di ripresa?

Tegola sulla Germania, l’industria crolla. L’economia tedesca può salvarsi?

In Germania la crisi economica sembra peggiorare.

La produzione industriale tedesca è crollata inaspettatamente a maggio nell’ultimo segnale che la ripresa della più grande economia europea potrebbe continuare a vacillare.

L’industria è senza dubbio il punto debole della crisi che ha colpito la nazione, finora motore della crescita in Ue. Gli alti tassi di interesse e la debole domanda estera sono stati particolarmente dannosi per le aziende orientate all’export, con il Business Climate Index dell’istituto Ifo che ha colto di sorpresa gli analisti a giugno, registrando un altro calo.

I guai economici che affliggono la Germania sono stati solo cautamente e parzialmente bilanciati dalla notizia che finalmente i tre partiti al Governo hanno trovato l’accordo per il bilancio 2025. Secondo indiscrezioni, il nuovo debito netto ammonterà a circa 40 miliardi di euro l’anno prossimo, più o meno la stessa cifra del 2024. Per ora, una crisi anche politica è stata scongiurata.

Germania in bilico con il tonfo della produzione industriale

La produzione industriale in Germania è scesa del 2,5% rispetto al mese precedente, ha affermato venerdì il servizio statistico. Mentre aprile è stato rivisto al rialzo a una lettura leggermente positiva, il risultato di maggio è stato inferiore a tutte le 28 stime in un sondaggio di analisti di Bloomberg.

La produzione di automobili, macchinari e apparecchiature elettriche ha registrato cali superiori al 5%.

Le cifre arrivano sulla scia di un comunicato di giovedì che mostra un sorprendente crollo degli ordini alle fabbriche a maggio. Anche gli ultimi dati sul sentiment degli investitori tedeschi sono stati inferiori alle aspettative, così come un indicatore dell’attività commerciale del settore privato.

“Insieme all’ultimo indebolimento delle aspettative aziendali nel settore manifatturiero, i persistenti cali degli ordini suggeriscono uno slancio piuttosto smorzato nei prossimi mesi”, ha affermato il Ministero dell’Economia. “La produzione si stabilizzerà solo quando il commercio globale si riprenderà ulteriormente e la domanda di beni industriali riprenderà”.

La struttura economica tedesca, fortemente ancorata all’attività industriale e di esportazione, ha subito colpi pesanti che non trovano ancora una definitiva via d’uscita. Dalla riformulazione del mix energetico dopo l’esclusione del gas russo dalle fonti di energia fino al ridimensionamento del commercio con la Cina nel contesto di dazi e rivalità tra Occidente e il dragone, la Germania si è trovata ad affrontare sfide pesanti e complesse.

Non a caso, proprio nella guerra commerciale in corso sul fronte delle tariffe Ue contro i veicoli elettrici cinesi, Berlino ha mostrato un approccio cauto e di apertura al dialogo. I dazi impattano sul settore dell’automotive, strategico per la ripresa tedesca.

Piccoli spiragli di ripresa, basteranno alla Germania?

La ripresa economica della Germania sta comunque continuando, ha affermato la Bundesbank nel suo ultimo rapporto mensile, prevedendo un’espansione dello 0,3% quest’anno, guidata principalmente dai servizi e dai consumi privati.

Con l’inflazione in calo e la crescita salariale ancora forte, si prevede che la seconda metà dell’anno vedrà una crescita più solida. Gli aumenti dei prezzi al consumo sono rallentati al 2,5% a giugno, alimentando le speranze che la Bce taglierà ulteriormente i tassi di interesse.

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