Il mondo del lavoro cambia e cambia anche come il lavoratore vive il tempo tra lavorativo e libero. Così spunta fuori la possibilità di convertire i premi di risultato in tempo libero.
Per molti lavoratori e lavoratrici il tempo libero vale più dei bonus. Dopo la pandemia di coronavirus, nel mondo nel lavoro si è introdotto un nuovo aspetto di discussione: l’importanza del tempo. Per questo in diverse aziende si sta iniziando a parlare di tempo libero al posto dei bonus come premio di risultato.
Se il tempo è denaro, il denaro può essere convertito in tempo libero. Il caso di Electrolux è un esempio in questa direzione. Infatti l’azienda ha permesso ai neo genitori di convertire i premi di risultato in congedi parentali aggiuntivi. Oggi però i sindacati chiedono non solo l’allargamento dell’iniziativa a diversi settori, ma anche di superare il limite delle politiche di genitorialità.
Per questo si sta trattando un nuovo accordo per far fronte alle richieste dei lavoratori e delle lavoratrici di avere maggior tempo libero da dedicare a sé stessi o alla famiglia. Maddalena Mendola, Compensation & Benefit Director di Engineering, ha lasciato aperto il dialogo, dicendosi pronta a valutare tutte le proposte.
Premio di risultato convertito in tempo: il caso di Electrolux
Il mondo del lavoro sta subendo dei cambiamenti. A volerli sono proprio i dipendenti che, dopo la pandemia, hanno riconosciuto un diverso valore al proprio tempo libero. Nel resto del mondo si sta inoltre discutendo, proprio su questa scia, la settimana corta lavorativa e il salario minimo. In Italia, senza una direzione impostata dal governo Meloni, le aziende stanno agendo in autonomia, con esperimenti di settimana corta e la conversione dei premi di risultato in tempo libero.
È questo il caso di Electrolux. L’accordo raggiunto dall’azienda di elettrodomestici riguarda i neo genitori e si inserisce nelle politiche della genitorialità. Nello specifico i neo genitori possono prenotare in anticipo una parte del premio di risultato da convertire in congedi parentali aggiuntivi. Secondo quanto riportato dai sindacati, l’accordo prevede che la richiesta debba essere presentata nei 15 giorni precedenti l’inizio della fruizione dei permessi.
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Più tempo libero oltre la genitorialità: le proposte dei sindacati
Electrolux è un esempio, ma è solo il punto di partenza. Infatti, come hanno dichiarato diversi sindacati del settore comunicazione e del settore metalmeccanico, il passo ulteriore è uscire dalla politiche per la genitorialità e di estendere la possibilità di convertire i premi di risultato in tempo libero.
“In molte aziende avviene con gli straordinari, che possono essere pagati oppure convertiti in giorni di riposo. Stiamo chiedendo come sindacati unitari la stessa possibilità per i premi di risultato”, dice Roberto Benaglia, segretario generale Fim Cisl. Anche nel settore comunicazione si vuole trattare, all’interno del contratto collettivo nazionale delle telecomunicazione, la riduzione dell’orario di lavoro, a parità di salario e nuovi modelli organizzativi del lavoro.
Esistono già approcci flessibili all’organizzazione del lavoro, ma non sono del tutto integrati nel sistema. Per esempio in alcuni ambienti è possibile “donare” ore di lavoro ai colleghi e per ogni ora donata l’azienda aggiunge il 20% in più. La conversione dei premi di risultato in tempo libero è un passo in più sul quale è necessario ragionare ora per andare incontro alle esigenze dei lavoratori e delle lavoratrici in un mercato del lavoro che è stato profondamente cambiato dalle dinamiche della pandemia e non solo.
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