Ecco chi ha diritto al risarcimento dei danni provocati dal terremoto e chi è tenuto a pagare a seconda dei casi.
Il terremoto è un evento naturale di grande pericolosità, al centro di paura e devastazione ancora al giorno d’oggi, nonostante tutti i mezzi moderni e le tecnologie a disposizione. Le calamità naturali restano spesso fuori dalla portata del controllo umano, soprattutto quando lo stesso non è così efficiente come dovrebbe essere nel prevenire le situazioni di rischio. La situazione in Campania negli ultimi giorni, nell’ennesimo di episodi tragici che si susseguono da tempo, non fa che accrescere la preoccupazione.
Intere famiglie costrette a spostarsi, perdere i propri effetti personali e subire importanti danni alle abitazioni, senza contare la sofferenza e prima di tutto le fatalità di questi eventi per la salute e la vita. Normale quindi domandarsi, al di là degli aiuti per sostenere i cittadini in situazione di fragilità, chi ha diritto a un risarcimento per i danni provocati dal terremoto e soprattutto chi deve pagare. Anticipiamo però che non è facile ricevere particolari indennizzi per i danni sismici, riducendo la speranza dei più alla solidarietà della comunità e agli aiuti.
Risarcimento danni da terremoto
Nel guardare ai danni causati dagli eventi sismici, troppo spesso i cittadini assumono un atteggiamento giudicante. La domanda comune per molti altri risarcimenti, ossia “a chi spetta”, diventa l’allusione alla responsabilità degli abitanti stessi colpiti dal problema. Non è questo il punto di vista da cui guardare la questione, anche perché non c’è motivo di generalizzare e ogni singolo evento deve essere affrontato individualmente.
Allo stesso tempo, è importante distinguere gli aiuti e il supporto dall’istituto del risarcimento, volto a compensare il danno subito ingiustamente. Per quanto le calamità naturali possano rivelarsi estremamente dannose, come si è visto anche riguardo alle alluvioni per esempio, proprio le loro caratteristiche impediscono nella stragrande maggioranza dei casi di pretendere un risarcimento.
Non esiste alcuna legge a livello nazionale che imponga allo Stato di provvedere a indennizzare i cittadini o gli enti pubblici che patiscono le conseguenze degli eventi atmosferici, per quanto dannosi e pericolosi. Non è previsto quindi alcun obbligo di risarcimento a carico dello Stato (o degli enti pubblici stessi), che però deve sempre intervenire per salvaguardare i diritti fondamentali dei cittadini. Ecco perché quando viene dichiarato lo stato di calamità naturale, una circostanza del tutto eccezionale per la sua portata, lo Stato italiano pensa caso per caso a supportare la popolazione colpita.
Aiuti economici, partecipazione alla ricostruzione e fornitura di alloggi e beni primari sono tra gli strumenti pubblici che lo Stato attiva in caso di terremoto dal carattere straordinario. Lo stesso principio si applica a tutte le calamità naturali, valutate di volta in volta e oggetto di un decreto legge specifico. Lo Stato e gli enti pubblici in generale sono però chiamati al risarcimento se a causa di una propria colpa, ad esempio riguardo alla manutenzione, il terremoto ha causato maggiori danni del dovuto.
A chi spetta il risarcimento per terremoto e chi lo paga
Il terremoto può corrispondere - o meno - a una calamità naturale dal carattere eccezionale, con un’intensità straordinaria ed effetti devastanti. Ciò non toglie che il fenomeno sismico in sé è ampiamente conosciuto dalla scienza, imponendo l’attuazione di precauzioni apposite e in ogni caso il rispetto delle leggi, nonché dei regolamenti edilizi. In tal proposito, chi non ha agito correttamente o comunque non ha fatto del suo meglio per impedire o limitare il danno può subire una riduzione del risarcimento o vederselo completamente negato.
Ciò non riguarda l’aiuto pubblico statale, bensì il risarcimento vero e proprio dovuto da chi è responsabile del danno. Si parla ovviamente dei costruttori, eventualmente pubblici, che hanno violato le disposizioni di sicurezza e i divieti. Il proprietario può però agire contro il costruttore che ha violato le disposizioni antisismiche soltanto entro 10 anni dalla consegna dell’immobile e sempre che ci sia stata una negligenza che ha provocato o accresciuto l’entità del danno (l’inquilino in affitto deve ovviamente rivolgersi al locatore).
Altrimenti, l’unica speranza per far fronte ai danni da terremoto risiede nella stipula di una polizza assicurativa, nelle condizioni dettate dal contratto. Non serve ricordare che per gli immobili situati in zone sismiche, anche se perfettamente a norma, le assicurazioni non sono disposte a mettere in gioco grosse cifre.
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