Il governo sta valutando l’ipotesi di estendere la somministrazione della terza dose del vaccino anti-Covid a tutta la popolazione. Quando potrebbe essere autorizzato il richiamo per gli under 60?
La terza dose del vaccino anti-Covid potrebbe essere somministrata a tutti gli italiani. Se fino a qualche giorno fa sembrava prevalere l’ipotesi di un ulteriore richiamo solamente per le categorie più fragili nelle ultime ore sembra invece farsi largo l’opzione della terza dose per tutti.
Il primo ad aprire la strada in questa direzione è stato il ministro della Salute Roberto Speranza. La somministrazione della terza dose verrà valutata “anche per altre categorie”, dice alla Camera. Ovviamente ogni decisione verrà presa sulla base delle evidenze scientifiche e serviranno prima dei dati che possano avvalorare l’una o l’altra opzione.
La terza dose del vaccino anti-Covid per tutti
L’ipotesi del richiamo generalizzato per tutti prende quindi piede. Al momento la terza dose viene consentita solamente agli over 60 ma una sua estensione sembra molto probabile. D’altronde anche il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, ritiene questa ipotesi ragionevole.
La terza dose potrebbe essere estesa a tutti con l’inizio del nuovo anno, secondo Costa. Per il momento, però, è presto per prendere una decisione. I dati finora a disposizione dell’Iss dimostrano che il calo dell’efficacia dei vaccini è minimo, di pochi punti percentuali. E finché la copertura vaccinale resterà alta, soprattutto contro ricoveri e decessi, non ci sarà fretta di allargare la dose aggiuntiva a tutta la popolazione.
Per Sileri tutti dovranno fare la terza dose
Ancora più netta sembra la posizione dell’altro sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. A suo giudizio “verosimilmente” tutti dovranno fare la terza dose. Una decisione non è ancora stata presa comunque: “Ce lo dirà la scienza se e quando”.
Il ragionamento da cui partire è quanto stabilito finora con il green pass. La certificazione verde ha validità di un anno perché - spiega Sileri - queste vaccinazioni danno un’immunità di almeno 10 mesi. Ma è anche possibile che scopriremo che questa immunità, almeno per alcuni, duri di più: in quel caso bisognerà valutare se e quando effettuare i richiami.
Il sottosegretario alla Salute parla ai microfoni di Radio Cusano Campus e sottolinea come tutti i Paesi occidentali stiano ora valutando la durata della risposta immunitaria dei vaccini anti-Covid perché oltre alla presenza degli anticorpi “esiste anche un’immunità di memoria”.
Per capire come muoversi ci si potrà basare anche sui dati dei nuovi contagi: “Se coloro che si sono vaccinati a gennaio-febbraio inizieranno a infettarsi e ad avere dei sintomi allora vorrà dire che la protezione è calata molto e dunque bisognerà fare un richiamo”.
Quando verrà estesa a tutti la terza dose
La valutazione sull’estensione della terza dose a tutta la popolazione dovrebbe quindi arrivare nei prossimi mesi. Un’opzione è quella di consentire a tutti di ricevere il richiamo a partire dal nuovo anno. Una data che si basa anche su una motivazione scientifica.
L’Ema ha dato indicazione di somministrare la terza dose a tutti ad almeno sei mesi di distanza dal completamento del primo ciclo vaccinale. In Italia escludendo il personale sanitario e pochissime altre categorie gran parte degli under 60 si è vaccinato tra la primavera inoltrata e l’estate. Il che vuol dire che i sei mesi di distanza arriverebbero non prima della fine dell’anno o, in molti più casi, con l’inizio del 2022. E quella potrebbe essere la data per partire con la terza dose a tutti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA