Tesla riapre in anticipo e scoppia focolaio nello stabilimento: ecco cosa è successo

Martino Grassi

10/06/2020

Tesla riapre in anticipo il proprio stabilimento è scoppia un nuovo focolaio, secondo quanto riportato da alcuni dipendenti al Washington Post.

Tesla riapre in anticipo e scoppia focolaio nello stabilimento: ecco cosa è successo

Tesla riapre i suoi stabilimenti in anticipo e scoppia un nuovo focolaio di contagi nello stabilimento. La fretta di Elon Musk, che ha deciso di violare il lockdown, sfidando lo Stato della California, ha generato non poche critiche nelle ultime settimane, e adesso sembra che le conseguenze che molti avevano previsto si siano avverate.

Alcune fonti interne all’azienda avrebbero dichiarato al Washington Post che nel corso dell’ultimo mese più di un dipendente sia risultato positivo al coronavirus, e che si stia accendendo un focolaio di contagi proprio all’interno dello stabilimento di Tesla.

Tesla, nuovo focolaio nell’azienda

Tutti i dipendenti risultati positivi al tampone sarebbero stati messi in isolamento, i supervisori si sarebbero riuniti con le varie squadre per metterle al corrente dei nuovi casi nati all’interno dello stabilimento e per comunicare la decisione dell’azienda di mettere in malattia i contagiati, secondo quanti riportato da alcuni dipendenti che lavorano nello stabilimento coinvolto.

La vicenda, che ha avuto un notevole impatto mediatico negli Stati Uniti, è iniziata circa un mese fa, nel bel mezzo del lockdown, quando il numero uno di Tesla ha deciso di violare le restrizioni imposte dallo Stato della California e riaprire in anticipo le proprie fabbriche. La posizione di Musk sul lockdown è sempre stata chiara, tanto da arrivare a definirlo come “fascista”. Ad aggravare ancora di più la situazione c’è il fatto che durante tutta la vicenda Musk avrebbe anche minacciato di chiudere i suoi stabilimenti produttivi per spostarli in un altro Stato, qualora gli avessero imposto di proseguire con il blocco.

L’accordo con la Contea di Alameda

La prospettiva della perdita di quasi 10.000 posti di lavoro, il numero di dipendenti di Tesla nella Contea di Alameda, aveva portate le istituzioni a concordare con Musk una riapertura in sicurezza. L’imprenditore avrebbe accettato un accordo con cui poteva riaprire i propri stabilimenti a patto che venisse rispettata la distanza tra i dipendenti e che venisse segnalato ogni lavoratore positivo alla COVID-19.

Tuttavia sembra che i nuovi contagi, di cui ancora non si conosce il numero effettivo, siano dovuti alla precedente violazione del lockdown, soprattutto perché nessun dipendente era stato sottoposto a dei test preventivi prima del loro ritorno in fabbrica. Al momento Tesla non ha rilasciato nessuna dichiarazione.

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