Ricorso test Medicina: come fare, tempi e costi

Antonella Ciaccia

05/09/2022

Sugli oltre 65mila partecipanti alla prova svoltasi lo scorso 6 settembre solo circa 14mila hanno raggiunto l’obiettivo. Chi non ha superato il test d’ingresso può presentare ricorso. Vediamo come.

Ricorso test Medicina: come fare, tempi e costi

Dal prossimo anno il concorsone da 60 mila iscritti non sarà più obbligatorio ma è previsto un percorso di selezione che comincia al quarto anno delle superiori con prove di autovalutazione ed esami ripetibili.

Ad oggi però i posti a disposizione nelle facoltà di medicina per le matricole 2022 sono 14.740, circa settecento in più dello scorso anno, mentre gli iscritti al test sono stati come sempre circa 60 mila.

Dopo le prove svolte lo scorso 6 settembre, i punteggi anonimi sono stati resi disponibili a partire dal 14 settembre, mentre la graduatoria nazionale è stata reperibile dal 29 settembre. Ad oggi più di 50.000 studenti sono stati esclusi dall’ingresso alla facoltà e potranno decidere di cambiare indirizzo, riprovare di nuovo i test o tentare la strada del ricorso

Ogni anno il test di ammissione a Medicina genera un polverone di polemiche. Di fatto, accade di frequente che molti candidati si lamentino di irregolarità verificatesi durante lo svolgimento della prova, arrivando talvolta a decidere di far valere le proprie ragioni in giudizio.

Il ricorso è aperto a tutti ma per vincerlo occorre dimostrare la presenza di irregolarità o ingiustizie evidenti. Vediamo di seguito come fare il ricorso, quanto costa e tempi da rispettare in questo approfondimento.

Procedura per il ricorso

In caso di mancato superamento del test d’ingresso alla facoltà di Medicina e Chirurgia (o altre che prevedono il numero chiuso), il candidato può presentare un ricorso al Tar Lazio, il tribunale competente in materia.

Il ricorso è un diritto ma le possibilità di vincere e, quindi, ottenere una nuova correzione della performance non sono elevate: se si vogliono avere concrete possibilità di vincita, serve provare la presenza di irregolarità, errori materiali o comportamento di favore nei confronti di altri candidati.

Si può fare ricorso contro ogni situazione anomala verificatasi durante il test, sempre che possa essere dimostrata in giudizio, anche con testimoni.

Per fare ricorso contro il test di Medicina serve:

  • rivolgersi ad un avvocato competente in materia amministrativa;
  • avere un valido motivo, serio e dimostrabile;
  • rispettare i termini stabiliti dalla legge.

Il ricorso va presentato al Tar Lazio indipendentemente dalla regione in cui è stata volto il test. Ciascun candidato può presentare il ricorso una sola volta, scegliendo tra tre possibilità:

  • il ricorso collettivo nazionale. Questa tipologia di ricorso viene promossa dall’UDU al costo di 10 euro;
  • il ricorso collettivo locale, quindi promosso da associazioni di studenti che operano localmente (qui i prezzi variano da associazione ad associazione);
  • il ricorso individuale, quando l’ingiustizia riguarda il singolo candidato e non il complessivo svolgimento del test.

Tempi del ricorso

Per fare ricorso bisogna rispettare una tempistica scandita dalla legge: 60 giorni a partire dalla pubblicazione della graduatoria ufficiale. Nel conteggio vanno calcolati anche i giorni festivi.

Dopo la presentazione del ricorso, il tribunale amministrativo impiega solitamente 40 giorni per emettere una sentenza motivata di accoglimento della contestazione o di rigetto.

Quanto costa il ricorso al Tar?

Un ricorso al Tar può costare tra i 3.000 ai 4.000 euro, a seconda della complessità del caso. La spesa aumenta se il candidato sceglie di rivolgersi ad un avvocato particolarmente prestigioso ed esperto nel campo.

Si tratta di una spesa importante, per questo è consigliabile fare ricorso contro la bocciatura soltanto se si hanno obiettive possibilità di vittoria, ad esempio avendo a disposizione prove certe e inconfutabili di errori e irregolarità nello svolgimento o correzione del test.

Come sarà svolto l’esame nel 2023: tutte le novità

Come racconta la ministra dell’Università Cristina Messa, dal prossimo anno cambia tutto. La prova non consisterà più in un unico quiz, bensì di un vero e proprio percorso: esso potrà cominciare già al quarto anno delle scuole superiori, con corsi online gratuiti preparati dalle Università e prove di autovalutazione.

E il test si potrà ripetere più volte per poter poi usare il punteggio migliore: ogni università comunicherà le date in cui gli studenti potranno sostenere il test al computer presso le loro sedi, poi dovranno immettere nel sistema la domanda di ammissione e verrà fatta la graduatoria. Ogni candidato fa un suo percorso che lo porta a sostenere un esame Tolc, si chiamerà «Tolc-Medicina».

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