Tetto tasse al 30% in Costituzione: la proposta del No tax day arriva da Berlusconi. Il leader di Forza Italia lancia la giornata contro le imposte e annuncia il limite nella carta costituzionale. Di cosa si tratta?
Tetto tasse al 30% in Costituzione: ecco la proposta del No tax day di Silvio Berlusconi. Il leader di Forza Italia rilancia uno dei temi più sentiti dalla popolazione: la tassazione. L’idea del Cavaliere non è nuova e rappresenta un vero cavallo di battaglia della propaganda forzista.
Domani, sabato 26 ottobre, i gazebo di Forza Italia saranno nelle principali piazze italiane per raccogliere le firme sulla proposta di legge costituzionale che vuole stabilire un limite massimo delle imposte su imprese e cittadini. La carta costituzione dovrebbe essere la prima garante di questo sistema di tasse fortemente caldeggiato da Forza Italia.
Ma cosa significa introdurre un tetto tasse al 30% in Costituzione? È un principio che si sposa con i valori cardini costituzionali? Analizziamo la proposta del No tax day.
Tetto tasse al 30% in Costituzione: la proposta del No tax day. Quali conseguenze?
Un tetto alle tasse del 30% stabilito direttamente in Costituzione: Silvio Berlusconi torna ad affrontare una delle questioni più scottanti da sempre: la pressione fiscale. Cosa dice la proposta del No tax day, pensato per cambiare il sistema di tassazione italiana?
L’idea di Silvio Berlusconi è chiara:
“Lo Stato non potrà mai, per nessuna ragione, imporre una tassazione superiore a un terzo della ricchezza totale prodotta nel Paese durante l’anno - spiega l’ex premier - né a un singolo contribuente, persona fisica, famiglia o impresa, potrà chiedere più di un terzo dei suoi guadagni. Abbiamo detto molte volte che questo è il livello più alto che il comune senso di giustizia possa tollerare.”
Pagare di più di questa soglia, secondo il Cavaliere, è percepito dagli italiani contribuenti come una rapina, tale da giustificare l’evasione.
Ma cosa significa avere una tassazione del 30% per tutti? E soprattutto, quali principi andrebbe ad intaccare - o a introdurre - in Costituzione?
Innanzitutto tassare i guadagni di ogni cittadino nella stessa percentuale vuol dire solo apparentemente imporre un principio egualitario (stesso grado di tassazione per tutti).
Se si considerano gli stipendi dei lavoratori dipendenti della classe media e quelli di imprenditori o altre categorie con guadagni annui molto elevati, le proporzioni di tassazione risultano quantomeno alterate.
Il residuo non tassato, infatti, non è della stessa entità per le diverse fasce di lavoratori.
Questa visione, però, rientra pienamente negli schemi di Berlusconi, da sempre sostenitore - come Salvini - anche della flat tax.
Per quanto riguarda il ruolo della Costituzione, lasciando da parte l’ipotetico iter complesso e lungo per modificare la carta, occorre far riferimento all’articolo 53. Questo stabilisce la progressività come criterio per la tassazione. Un livello unico di percentuale per nuove tasse sarebbe lecito?
Per ora la proposta del tetto tasse al 30% in Costituzione sembra più una provocazione del Cavaliere per aumentare i consensi del suo partito in crisi che una strada percorribile.
Tetto tasse al 30% in Costituzione: il No tax day unisce il centrodestra?
I primi commenti alla proposta del No tax day di introdurre un tetto tasse al 30% in Costituzione arrivano da Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d’Italia concorda soddisfatta con il Cavaliere e ricorda che l’idea era già stata presentata dal suo partito.
Il centrodestra ha sempre sostenuto la battaglia contro le tasse, soprattutto contro il governo giallo rosso in carica.
L’iniziativa di Berlusconi del No tax day e la proposta del limite alla tassazione sicuramente rientra anche nei piani di Matteo Salvini. Il leader della Lega, infatti, non manca occasione per elencare le imposte presunte o vere che il governo Conte-bis vuole introdurre.
No tax day si propone come uno slogan per il centrodestra alla vigilia delle elezioni umbre?
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