Ti regalo uno stadio, diventiamo amici? L’ultima frontiera della diplomazia cinese

Federico Giuliani

29 Dicembre 2024 - 06:43

Gli impianti possono essere regalati, pagati attraverso prestiti agevolati o costruiti attraverso varie partnership. Ecco come funziona la diplomazia degli stadi della Cina.

Ti regalo uno stadio, diventiamo amici? L’ultima frontiera della diplomazia cinese

Dalla Mongolia al Camerun, dalla Bielorussia alla Costa Rica, passando per Laos, Cambogia e Guinea Equatoriale. Sono sempre più numerosi i Paesi che ospitano uno stadio costruito o finanziato in larga parte dalla Cina.

A prima vista può sembrare una perdita di tempo passare in rassegna gli impianti sportivi made by China. Al contrario, questo semplice esercizio è utilissimo per capire a che punto è arrivato il soft power del Dragone. Già, perché aiutando i governi dei Paesi in via di sviluppo e del Sud del mondo, - o comunque nazioni alleate - ad edificare moderne cattedrali del pallone, utilizzabili anche per gare di atletica o altri eventi, Pechino ottiene nuovi amici, rinsalda i rapporti con presidenti e primi ministri stregati dal modello cinese, accresce la propria immagine a livello globale.

Uno stadio vale tantissimo, sicuramente molto più dei milioni e milioni di dollari spesi dalle aziende di Stato del gigante asiatico per gettarne le fondamenta e plasmarne gli spalti. Uno stadio, infatti, vale il riconoscimento diplomatico di questioni scottanti; vale un pass privilegiato per intrattenere rapporti commerciali strategici; vale la possibilità di proiettare la propria influenza a latitudini altrimenti distanti migliaia e migliaia di chilometri. [...]

Money

Questo articolo è riservato agli abbonati

Abbonati ora oppure Prova senza abbonamento

Accedi ai contenuti riservati

Navighi con pubblicità ridotta

Ottieni sconti su prodotti e servizi

Disdici quando vuoi

Sei già iscritto? Clicca qui

​ ​

Argomenti

# Calcio
# Sport
# Stadio

Iscriviti a Money.it