Una studentessa della California ha accusato la piattaforma di aver raccolto e trasferito i suoi dati in Cina. I dettagli
TikTok dovrà rispondere davanti alla giustizia statunitense dell’accusa di furto dei dati. È la prima volta che la piattaforma affronta un procedimento simile negli USA, anche se la cosiddetta ’campagna di terrore’ avviata dall’amministrazione Trump nei confronti della Cina e delle sue presunte attività di spionaggio tiene elevatissima l’attenzione su circostanze simili.
A citare in giudizio la società dietro il social, ByteDance, è stata una studentessa californiana: sostiene che i suoi dati siano stati indebitamente acquisiti e trasferiti in Cina per poi essere utilizzati a scopi diversi, in prevalenza commerciali.
La causa è stata presentata davanti al Northern District of California, e sostiene che TikTok abbia raccolto video e informazioni personali della giovane senza il suo consenso per condurle verso i server cinesi di ByteDance.
“La piattaforma ottiene profitti in maniera illecita tramite raccolta dati di utenti privati, che poi utilizza per campagne pubblicitarie mirate”,
si legge nel testo del procedimento, da poco presentato in tribunale dai due avvocati della ragazza.
TikTok in tribunale per furto dati
TikTok è un’app per realizzare video con sincronizzazione labiale, e la sua popolarità tra adolescenti e giovani influencer sta crescendo a dismisura negli ultimi mesi.
Ma stanno crescendo in maniera notevole anche le polemiche relative alla sicurezza della piattaforma, espressi da diverse Authority USA.
Per i legislatori statunitensi l’app potrebbe rappresentare un rischio per la sicurezza nazionale, tanto che due senatori - Chuck Schumer e Tom Cotton - hanno sollecitato l’intelligence USA a valutare eventuali attività di spionaggio ai danni degli Stati Uniti.
L’app è stata scaricata 177 milioni di volte solo nell’ultimo trimestre: è la seconda più scaricata al mondo, dietro WhatsApp; elemento, quest’ultimo, che amplifica le preoccupazioni circa la portata potenzialmente devastante di un utilizzo indebito della gigantesca mole di dati in suo possesso.
Ecco perché la causa presentata da una giovane studentessa californiana ha posto all’attenzione - per la prima volta in ambito giudiziario USA - un argomento particolarmente sentito dall’opinione pubblica.
ByteDance, il colosso tech cinese che gestisce TikTok, è stato chiamato in causa per furto e trasferimento dati improprio: le informazioni personali della ragazza sarebbero state traslate verso i server di Pechino per un utilizzo a scopi pubblicitari, con annunci targetizzati.
Ora a gestire i primi passi dell’iter giudiziario sarà il Northern District of California.
Già lo scorso luglio il governo inglese aveva avviato una procedura contro TikTok in relazione alla gestione dati dei minori, per una causa da almeno 20 milioni di euro.
La questione non ha fatto altro che certificare il difficile rapporto tra il social e la tutela dei dati degli utenti.
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