Tim senza più la sua rete, cosa cambia per i clienti?

Ilena D’Errico

13 Novembre 2023 - 20:45

Tim senza più la sua rete, ecco cosa potrebbe succedere e cosa cambia per i clienti sui servizi e le offerte dell’azienda.

Tim senza più la sua rete, cosa cambia per i clienti?

Tim senza la sua rete, la vende a Kkr (un operatore internazionale con sede a New York), segnando così la fine di un’epoca. Per anni, Tim ha mantenuto il possesso della rete utilizzata dagli operatori delle telecomunicazioni italiani, spesso senza poter far fruttare questo vantaggio, ma anzi risultando penalizzata dai vincoli regolatori. Con la cessione della rete, l’azienda guadagnerà maggiore libertà nel mercato, che si tradurrà inevitabilmente anche nei servizi per i consumatori.

Anche grazie alla riduzione dell’indebitamento, Tim potrà così cambiare le proposte di rete fissa e mobile, probabilmente recuperando anche punti rispetto alla concorrenza con gli altri operatori. Ecco cosa cambia per i clienti e quali sono le prospettive per il momento.

Cosa cambia per i clienti e perché

La cessione della rete di Tim dovrebbe apportare diversi benefici alla clientela, perché l’azienda potrà utilizzare maggiori risorse e proporre nuove offerse con minori vincoli regolatori. La questione è stata illustrata da Cristoforo Morandini, consulente delle telecomunicazioni, che si aspetta “maggiore libertà nei prezzi e nella composizione innovativa di offerte”.

Naturalmente, i benefici per i clienti finali andranno di pari passo con la maggiore competitività dell’azienda, che non dovrà più sottostare a vincoli speciali. Anche Francesco Sacco, economista all’università Insubria e sostenitore della separazione della rete, si aspetta numerosi vantaggi dalla cessione della rete. Tim sarà infatti più libera nella composizione delle offerte, soprattutto nella combinazione tra servizi mobili e fissi.

Ciò non è stato possibile fino al giorno d’oggi per via del vincolo sulla replicabilità dell’offerta che imponeva a Tim, detentrice di un ampio potere di mercato (ex monopolista) e posseditrice della rete nazionale usata dai concorrenti, di mostrare la possibilità degli altri operatori di proporre offerte analoghe alle proprie.

Tim è stata così fortemente limitata nelle offerte di telefonia fissa, tanto che ad oggi i prezzi dell’azienda sulla fibra superano di qualche euro quelli dei concorrenti più economici. Non solo, circa vent’anni fa Agcom (Autorità garante delle comunicazioni) ha bloccato il lancio dell’Adsl a 20 Megabit da parte Tim. Si trattava del servizio internet più veloce in Italia, che è stato bloccato proprio per la non replicabilità da parte dei competitors.

Nel corso degli anni questi vincoli sono stati alleggeriti in alcune zone d’Italia grazie alla presenza di più reti fisse, ma senza apportare sostanziali benefici alle possibilità di Tim e di conseguenza ai prezzi per i clienti. Questo per la difficoltà di vendere servizi commerciali differenziati geograficamente, che ha portato Tim a una libertà decisamente limitata.

Come cambieranno i prezzi di Tim

L’effetto della cessione sarà senza dubbio positivo per l’azienda di telecomunicazioni, ma è decisamente prematuro pensare a quantificare precisamente il cambiamento dei prezzi di Tim. Secondo Morandini, però, ci si può attendere un allineamento dei prezzi applicati dai concorrenti.

Non è neanche da escludere che la separazione della rete rinnovi la concorrenza e la competitività delle aziende di telecomunicazioni, ma è difficile presuppore un impatto significativo. Questo perché, come spiegato dal consulente, “le tariffe italiane sono tra le più economiche in Europa e si sono tenute inalterate nonostante l’aumento dei tassi di inflazione”.

Bisogna però considerare anche un importante ostacolo alla guerra dei prezzi, ovvero il consolidamento di più unità aziendali, da tempo richiesto dagli operatori europei e che sicuramente sarà favorito dalla cessione della rete. In quest’ottica è anche possibile che la liberazione della rete non abbia effetti significativi per i consumatori, così come teme anche Marco Pierani (di Altroconsumo).

A lato della questione prezzi, è ragionevole aspettarsi che la liberazione dai vincoli permetta a Tim di proporre offerte nuove e più complete, con un insieme di servizi mobili, fissi e televisivi, come peraltro già fanno diversi concorrenti.

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