Edison, EDF ed ENEA si alleano per i mini reattori di nuova generazione: Un protocollo per l’innovazione energetica?
Il futuro del nucleare potrebbe parlare italiano. Edison, EDF ed ENEA hanno firmato un memorandum d’intesa (MoU) che apre le porte all’implementazione degli Small Modular Reactor (SMR), mini reattori di ultima generazione progettati per coniugare sostenibilità ambientale e sicurezza energetica. Questa inedita collaborazione vorrebbe sviluppare applicazioni industriali innovative e intensificare il ruolo dell’Italia nella transizione energetica europea, il tutto preparando nuove competenze attraverso formazione e ricerca.
Una rivoluzione nucleare su scala ridotta
Gli SMR rappresentano una svolta per il settore nucleare: più piccoli, flessibili e sicuri rispetto ai reattori tradizionali, possono produrre energia elettrica e calore in modalità cogenerativa, riducendo al minimo gli sprechi. Il protocollo siglato dalle tre parti si concentrerà sull’analisi di sistemi termoidraulici e di sicurezza passiva, sul funzionamento integrale delle tecnologie SMR e sul loro potenziale nelle filiere industriali. Oltre alla ricerca, è prevista una forte attenzione alla formazione di nuove generazioni di esperti nucleari attraverso lo scambio di know-how tra ricercatori e dottorandi, colmando così un vuoto strategico nelle competenze del settore.
Italia protagonista nell’energia nucleare
“Questo accordo consolida il ruolo italiano nello sviluppo di tecnologie nucleari innovative,” ha dichiarato Alessandro Dodaro, direttore del dipartimento nucleare di ENEA. Una posizione condivisa da Bernard Salha, Chief Technical Officer di EDF, che sottolinea come la collaborazione rappresenti un passo essenziale per superare gli ostacoli che frenano la diffusione degli SMR in Europa.
La strategia di Edison non nasce dal nulla. Già nel 2023, l’azienda aveva avviato progetti con EDF, Ansaldo Energia e altre realtà per lo sviluppo e l’applicazione di nuove tecnologie nucleari. Nel 2024, l’attenzione si è ampliata alla formazione, con il coinvolgimento del Politecnico di Milano e di Framatome, e al settore siderurgico grazie a un accordo con Federacciai per l’impiego del nucleare nella filiera dell’acciaio.
Il potenziale economico e ambientale degli SMR
Secondo uno studio presentato da Edison, Ansaldo Nucleare e Teha Group, gli SMR potrebbero contribuire significativamente al mix energetico italiano entro il 2050. Se il nucleare arrivasse a coprire almeno il 10% del fabbisogno energetico nazionale, l’impatto economico complessivo per il sistema-Paese potrebbe superare i 50 miliardi di euro, con benefici diretti per la filiera industriale e fino a 117.000 posti di lavoro tra diretti e indiretti.
Ma il vero valore aggiunto degli SMR sta nel loro ruolo complementare alle rinnovabili. In un contesto di crescente instabilità energetica globale, il “nuovo nucleare” può offrire una soluzione affidabile per garantire la neutralità climatica senza rinunciare alla sicurezza del sistema energetico.
La sfida del futuro
Con questo protocollo, l’Italia si posiziona in prima linea nella corsa alle tecnologie nucleari innovative. Tuttavia, il percorso non sarà privo di ostacoli: oltre alla sfida tecnica e industriale, resta aperto il dibattito politico e sociale sull’accettazione del nucleare come pilastro della transizione ecologica.
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L’obiettivo di Edison, EDF ed ENEA è chiaro: preparare oggi le basi per un domani più sostenibile, sicuro e competitivo. Il resto dipenderà dalla capacità del sistema-Paese di credere nel potenziale di queste tecnologie. Un’Italia sarà pronta ad affrontare la sfida energetica? Come insegnano le crisi recenti, l’energia non è solo una questione tecnica, ma un nodo cruciale del nostro destino collettivo.
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