La Cina ha dimostrato di sapersi districare alla perfezione tra due palcoscenici diametralmente opposti: quello dei Brics e quello di Davos.
Guidare la riscossa dei Brics, il raggruppamento delle economie planetarie emergenti e bussola dei cosiddetti Paesi del Sud del mondo, ma al tempo stesso essere protagonista assoluta anche del World Economic Forum (Wef), l’evento annuale che riunisce a Davos, in Svizzera, le élite politiche e imprenditoriali globali per affrontare questioni di caratura mondiale.
La Cina ha dimostrato di sapersi districare alla perfezione tra due palcoscenici diametralmente opposti, ma soprattutto di essere in grado di bilanciare due esigenze strategiche: la promozione di un’agenda multipolare e il dialogo con un’organizzazione dichiaratamente filo occidentale.
No, non c’è alcuna contraddizione nella mossa di Pechino, visto che l’obiettivo del gigante asiatico consiste nel modificare l’architettura internazionale considerata eccessivamente “a trazione statunitense” dalla leadership del Partito Comunista Cinese. Per riuscire nell’ambizioso traguardo, dunque, il Dragone è chiamato a giocare su due tavoli. [...]
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