“I mercati scontano tutto”, un detto che vuol dire molto e vuol dire nulla. Andiamo ad analizzare nel dettaglio cosa significa
Questo è uno dei tantissimi "detti” del trading, ossia quello relativo al fatto che i “mercati scontano tutto”. Ma cosa vuol dire? In realtà frasi e detti nel trading lasciano il tempo che trovano e non significano assolutamente nulla se non contestualizzati all’interno di una lettura macro e tecnica che dovrebbe di fatto confermare quanto si dice. A volte questi detti vengono utilizzati impropriamente per avvalorare delle tesi sull’andamento dei mercati a livello emozionale, della serie “i mercati hanno già scontato questo evento”.
Ma con quale presunzione possiamo dire che i mercati hanno già scontato un evento? Quali certezze abbiamo e quali elementi ci sono per dire che i mercati hanno scontato una determinata condizione macroeconomica? A parte l’uso improprio di questo detto, andiamo a vedere i motivi per cui si dice ciò, ma soprattutto andiamo a vedere i principi del trading e degli investimenti che si celano dietro ad alcuni motti come questo.
leggi anche
Trading, primi passi per iniziare
I mercati anticipano o l’economia si muove in ritardo?
Per capire meglio l’attendibilità di certe esternazioni riguardo al trading e agli investimenti, dobbiamo comprendere bene come funziona un mercato finanziario e come questo ha influenza all’interno di un’economia. Partiamo dal fatto che l’attuale sistema economico si muove in un’ottica inter-temporale, ossia si decide oggi ciò che si vuole fare per vederne i frutti in un determinato futuro o in un preciso arco temporale.
Questo principio è la base del meccanismo dell’inflazione e degli investimenti, ossia ciò che oggi vale 1, domani potrebbe valere 1 sottratto all’inflazione. Per questo motivo, per evitare l’effetto negativo dell’inflazione sul nostro capitale, si ricorre agli investimenti che solitamente, per definirsi veramente efficienti, devono coprire almeno l’ammontare dell’inflazione.
Ne consegue che un buon investimento è quello che offre un “tasso di interesse” superiore all’inflazione. Bene, questo è il principio basilare su cui si fonda la nostra economia composta da consumi, risparmi e investimenti. In sostanza ci si muove oggi sul mercato finanziario per avere degli effetti futuri all’interno dell’economia reale, pertanto i mercati non anticipano e l’economia non è in ritardo, bensì sono due mondi coesistenti che si muovono in tempi diversi.
Da qui nascono diverse dicerie come “i mercati si muovono prima”, “i mercati si muovono in anticipo”, “i mercati scontano tutto” ecc. In realtà i mercati si muovono con i loro tempi e gli effetti sull’economia si avranno inevitabilmente in futuro, perché è così che funziona il sistema in cui viviamo. Dobbiamo inoltre considerare il fatto che le decisioni che si prendono sui mercati devono avere effetto sull’economia, proprio per realizzare degli aggiustamenti sull’equilibrio di quest’ultima.
Un esempio plateale è quello relativo alla situazione attuale dove si agisce a livello finanziario con i tassi di interesse per avere degli effetti sull’economia, come ad esempio il calo dell’inflazione, necessario per evitare l’impoverimento futuro come spiegato poco fa. In sostanza, i mercati vedono l’economia e in base all’andamento di quest’ultima si compiono delle decisioni per migliorare la stessa nel futuro prossimo al fine di compiere altre decisioni sempre migliori che vadano sempre contro il mostro rappresentato dall’inflazione e dal suo carico nel lungo periodo. I mercati e l’economia sono coesistenti all’interno di un sistema dove uno influenza l’altro e viceversa.
Esistono, quindi, delle fasi in cui il mercato subisce l’economia, nel senso che le decisioni che si intraprendono sui mercati servono a regolare l’economia, mentre a volte sono i mercati che sovrastano l’economia con decisioni destabilizzanti a livello finanziario (vedi crac di Lehman Brothers e i tassi nel 2007-2008).
«I prezzi scontano tutto» e la teoria di Dow
Questo principio si basa sulla teoria di Dow, uno dei primi analisti tecnici mai esistiti nella storia dei mercati finanziari. Secondo la teoria di Dow i prezzi incorporano già tutte le informazioni presenti sul mercato, siano esse informazioni di natura macroeconomica, politica o tecnica. Anche qui, teoricamente ci troviamo davanti a un’affermazione forte, affascinante e che trasmette una certa sicurezza, elemento fondamentale all’interno di un sistema in cui tutto sembra casuale e incerto. La stessa forza è dimostrata da “i mercati scontano tutto”, una dichiarazione che da autorevolezza a chi la dice ma che di base, andando ad analizzare bene, non ha alcun fondamento.
Di base i prezzi si muovono perché esiste domanda e offerta di un determinato asset, pertanto i prezzi si muovono unicamente in base agli squilibri di domanda e offerta, nulla più nulla meno. Non c’è nulla di più vero di quanto detto ora, molto semplice e di fatto unica verità per cui i prezzi si muovono.
I mercati cosa scontano?
Altro interrogativo circa questa esternazione, è relativa agli eventi che vengono teoricamente scontati dal mercato. All’interno dei mercati finanziari, soprattutto a livello macroeconomico, vengono ipotizzati degli scenari e all’interno degli stessi vengono ipotizzati degli eventi che dovrebbero essere presi in considerazione quando si verifica una determinata condizione.
Ad esempio, un forte apprezzamento del dollaro contro lo yen fino a una determinata soglia, porterebbe la banca centrale giapponese a intervenire sul mercato. Bene, questo era un esempio di un’analisi di un evento macroeconomico, dove viene ipotizzata la realizzazione di uno scenario al verificarsi di una condizione precisa (forte apprezzamento del dollaro). In questo contesto, che condizione scontava il forte apprezzamento del dollaro contro lo Yen? Oppure, quando i mercati crollano repentinamente, cosa scontano? Quando i mercati salgono senza apparenti motivi? Come vediamo si dice spesso che i mercati scontano tutto ma non sappiamo dare una risposta rispetto a cosa sia questo “tutto”.
Cosa fare quindi?
Molto semplicemente bisogna lasciar stare queste dicerie inutili e che servono solamente a destare un senso di falsa sicurezza, una sorta di sollievo per una condizione che non si riesce a leggere in modo adeguato. Come detto all’inizio dell’articolo, il lavoro di un trader e di un investitore è in primis capire quale componente del sistema ha più peso in un determinato momento, se l’economia o i mercati, per poi stabilire se saranno i mercati a dover correre ai ripari o se sarà l’economia a trascinare i mercati verso una direzione specifica.
Inoltre, cercare sempre di vedere le cose per come stanno, ossia se i mercati salgono quando ci sono previsioni economiche pessime (come ad esempio ora), dobbiamo pensare che c’è un eccesso di domanda rispetto all’offerta, nulla più nulla meno. Ipotizzare degli scenari macroeconomici è fondamentale, soprattutto per un investitore o un trader, per capire gli eventuali movimenti di un determinato asset, pertanto è bene focalizzarsi essenzialmente su questi elementi, ossia l’osservazione dei prezzi e la loro contestualizzazione all’interno dell’ambiente macroeconomico, magari all’interno di uno scenario ipotizzato a priori.
In sostanza, lasciar perdere questi detti e vedere la realtà di quello che succede è l’unica cosa da fare in uno scenario incerto come quello dei mercati finanziari, un mondo dove l’incertezza è l’unica cosa certa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti