Le dimissioni di Giovanni Tria, Ministro dell’Economia e delle Finanze, tornano al centro del dibattito. È già pronto il sostituto?
Il Ministro dell’Economia Giovanni Tria lascerà il suo incarico rassegnando le proprie dimissioni?
Una domanda, questa, che ha ripetutamente acceso il dibattito politico sia nazionale che internazionale nelle ultime settimane.
Inizialmente considerato un positivo «argine» alle estreme posizioni dell’esecutivo di cui è membro, Tria si è ripetutamente scontrato con i suoi colleghi. Qualche giorno fa, solo per fare un esempio, ha fallito nel tentativo di lasciare il rapporto deficit/Pil sotto il 2% e si è dovuto arrendere ad un più preoccupante 2,4%.
Le dimissioni di Tria, qualche tempo fa smentite dallo stesso Mef, sono di recente tornate al centro del dibattito. Alcuni hanno già individuato in Andrea Roventini (iniziale candidato al Ministero dell’Economia del Movimento 5 Stelle) un suo papabile successore anche se le voci di corridoio in merito all’ipotetico passaggio di testimone sono rimaste tali, voci.
Dimissioni Tria: ipotesi sempre più forte
Quelle che si stanno avvicendando stanno risultando delle giornate complicate per il Ministro Tria, alle prese con le audizioni parlamentari sul discusso Def. Prima c’è stato il botta e risposta con Padoan (PD), e poi ancora la discussione con Renato Brunetta (Forza Italia).
In quest’ultima occasione, durante le dichiarazioni del Ministro dell’Economia, il leghista Borghi si è avvicinato per spegnergli il microfono. Un episodio che è stato immediatamente associato a quello di poco tempo fa, quando Tria è stato sottratto alle domande dei giornalisti dall’addetta stampa di Salvini.
Eppure l’ipotesi di dimissioni è tornata a far discutere già nella serata di lunedì, quando nel corso del programma Otto e Mezzo Lili Gruber ha chiesto a Roventini in collegamento quali sono ad oggi le probabilità di una sua nomina in caso di addio a Tria. «Vediamo gli sviluppi», ha ribattuto l’economista grillino aprendo di nuovo ad una nuova ondata di speculazioni sul possibile addio all’attuale ministro.
Ancor più emblematiche le indiscrezioni riportate da Reuters, secondo cui la scorsa settimana un esponente dell’esecutivo avrebbe incontrato un gruppo di investitori ai quali avrebbe chiesto: “Cosa fareste se Giovanni Tria si dimettesse?”.
Una domanda forte, che riassume in pieno tutta l’attuale precarietà del Ministro.
“Tria vuole andare via, a prescindere dal fatto che noi siamo stufi di lui, ma prima di gennaio non succederà nulla. Bisogna approvare la legge di Bilancio in Parlamento”,
ha riportato una delle fonti citate dall’agenzia.
Tra i papabili sostituti di Tria in caso di dimissioni, ha concluso Reuters, ci sarebbe anche Massimo Garavaglia, esponente moderato della Lega e ora vice ministro dell’Economia.
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