Un test ha dimostrato come la maggior parte dei mieli non sono autentici. Ecco lo stratagemma usato per falsificarlo.
Il miele è una sostanza naturale dolce prodotta dalle api. Un alimento il cui consumo negli ultimi anni ha avuto una crescita esponenziale. Una delle nazioni che consuma più miele al mondo è la Svizzera con 1,3 kg pro capite all’anno. Peccato però che il miele prodotto nella nazione elvetica consenta di coprire soltanto un terzo del fabbisogno. E così si procede ad importarne enormi quantità dall’estero. Secondo l’Ufficio federale delle dogane e della sicurezza delle frontiere, nel 2024 sono state importate in Svizzera ottomila tonnellate di miele. Il 28% di loro proveniva dalla Germania, il 27,7% dall’Argentina , il 17,6% dal Messico. Seguono Austria (5,3%), Ucraina (3%), Francia (2,9%), Cina (2,8%), Italia (2%) e Cuba (1,9%).
A causa della crescente domanda di miele e del prezzo di produzione elevato, negli ultimi anni il miele viene sempre più adulterato. In pratica viene venduta una sostanza spacciata per miele puro quando in realtà non è così. Lo stratagemma sta nell’aggiungere sciroppo di zucchero da spacciare come miele e ottenere profitti maggiori. Squadre investigative internazionali sono sulle tracce dei falsari da anni e sono nate diverse squadre antifrodi in Europa con lo scopo di scovare mieli non autentici.
Ad esempio nel 2023 la campagna di controllo degli alveari ha scoperto che il 46% dei campioni di miele analizzato era adulterato con la conseguenza che 133 imprenditori sono stati sanzionati.
Il nuovo test del DNA che smaschera i falsari
I falsari però sanno bene che un miele adulterato non passerebbe i controlli delle autorità e così hanno ideato un metodo di manipolazione con sciroppo di zucchero in grado di superare il test del miele.
Ecco perché da circa 8 anni gli scienziati stanno lavorando ad un nuovo metodo di test per scoprire se un miele è autentico o meno basato sul DNA. Per individuare le contraffazioni del miele, vengono identificati diversi milioni di sequenze di DNA di piante, batteri, funghi, animali e anche esseri umani. Utilizzando questo nuovo test del DNA si è in grado di scoprire se un miele è davvero puro o se è adulterato. Tale test ha permesso di classificare come non autentico già diversi campioni prelevati in Svizzera e venduti da rivenditori tedeschi e austriaci.
Proprio in Svizzera l’ultima analisi commissionata da Kassensturz ha classificato 17 dei 20 mieli analizzati come non autentici. Si tratta principalmente di mieli importati a basso costo. La classificazione si basa sulla presenza e sull’assenza di tracce di DNA che il laboratorio ha identificato nel miele utilizzando oltre dieci milioni di sequenze di DNA. Il laboratorio ha considera autentici solo i tre mieli svizzeri mentre tutti gli altri importati non hanno superato il test. Tra i marchi di mieli analizzati troviamo: Aldi, Globo, Lidl, Naturaplan, Langnese, Cooperativa, MBilancio, Nectaflor, Apimiel, Spar, Alnatura, Migros, Denner.
Diverse aziende hanno criticato il risultato del test e il metodo di analisi utilizzato. In molti hanno detto che i loro metodi scientificamente riconosciuti utilizzati dai laboratori per il controllo qualità del miele, hanno sempre dato risultati impeccabili.
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