Al SecurityBarcamp di Milano, Trend Micro prevede un aumento degli attacchi malware, deepfake e avverte: il 2025 sarà l’anno dei gemelli digitali cattivi.
Truffe IT sempre più sofisticate nel 2025, grazie all’intelligenza artificiale, con attacchi di phishing altamente sofisticati e sempre più personalizzati. I cybercriminali utilizzeranno le informazioni trafugate online per addestrare i LLM a imitare gli utenti e sferrare così attacchi sempre più difficili da distinguere e prevenire, dando via al fenomeno che potrebbe caratterizzare l’anno, quello dei “malicious digital twins, i gemelli digitali cattivi”.
Sono allarmanti i dati che emergono dall’ultimo report Trend Micro, leader globale di cybersecurity, sulle minacce informatiche che caratterizzeranno il 2025, dal titolo “The Easy Way In/Out: Securing The Artificial Future”.
I risultati dello studio sono stati discussi durante l’evento #SecurityBarcamp, l’approfondimento annuale dedicato agli scenari di cybercrime e di cybersecurity di Trend Micro, diventato ormai un importante e tradizionale momento di condivisione tra prestigiosi enti pubblici e privati, che collaborano per il mantenimento della sicurezza a livello di sistema Paese.
Di seguito, le previsioni Trend Micro per il 2025 e le principali indicazioni emerse durante i lavori del SecurityBarcamp, a cui hanno partecipato autorevoli ospiti come Gianluca Galasso, Direttore del Servizio Operazioni/ CSIRT Italia, Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), Ivan Monti, CISO Ansaldo, David Neumarker, CISO Aruba S.p.A, oltre ad Alessio Agnello, Technical Director Trend Micro Italia, Marco Balduzzi, Presidente No Hat e Technical Research Lead Trend Micro e Alessandro Fontana, Country Manager Trend Micro Italia.
Cybercriminali e AI: arrivano i gemelli digitali cattivi e truffe sempre più personalizzate
A causa del loro grande potenziale, i deepfake sono destinati a diventare la più grande minaccia legata all’intelligenza artificiale e verranno utilizzati per rendere sempre più credibili truffe già popolari e basate sull’ingegneria sociale. I cybercriminali useranno anche LLM addestrati sui post pubblici di una persona per imitare lo stile di scrittura e la personalità, creando delle imitazioni convincenti che prenderanno di mira nuove vittime inconsapevoli, dando via al fenomeno dei malicious digital twins, i gemelli digitali cattivi. I cybercriminali creeranno anche dei falsi dipendenti per attaccare le aziende in nuove truffe Business Email Compromise (BEC) e si avvarranno anche di dati biometrici esposti involontariamente, oltre che di video e audio. Anche gli stessi sistemi di intelligenza artificiale potranno essere manipolati per compiere azioni dannose o non autorizzate e per creare kit di phishing personalizzati su misura, rendendo l’underground cybercriminale sempre più efficiente. Per gli utenti, diventerà sempre più difficile comprendere la veridicità e la legittimità dei contenuti creati online attraverso l’intelligenza artificiale.
“L’AI è un potente strumento a doppio taglio. Da un lato, può migliorare notevolmente la sicurezza informatica, automatizzando la detection di minacce e rispondendo più rapidamente agli attacchi. Dall’altro, può essere utilizzata per creare attacchi più sofisticati. E può essere addestrata a creare malware altamente personalizzati e difficili da rilevare, oppure generare tentativi di phishing estremamente convincenti e Deepfakes difficili da riconoscere. Ci vorrà ancora qualche tempo prima di capirne il potenziale nel campo della cybersicurezza. Per ora è fondamentale impegnarsi a sviluppare sistemi di IA sicuri e affidabili, e capire come utilizzarli per difendersi dagli attacchi basati sull’IA stessa.
Per questo in ACN abbiamo già avviato dei programmi per utilizzare l’IA con l’HPC per anticipare la minaccia cibernetica”. Dichiara Gianluca Galasso, Direttore del Servizio Operazioni/ CSIRT Italia, Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN).
AI e aziende: l’automazione nasconderà i difetti agli occhi umani
Nel momento in cui l’intelligenza artificiale inizierà a utilizzare strumenti e computer aziendali in modo autonomo, creerà una catena di eventi e interazioni invisibili agli operatori umani. Questa mancanza di visibilità può essere un problema di sicurezza, poiché sarà difficile monitorare e controllare le azioni dell’AI in tempo reale.
Le aziende saranno esposte a maggiori vulnerabilità, dovute anche alla possibile divulgazione di informazioni sensibili da parte degli LLM durante le interazioni con dipendenti e clienti. I cybercriminali potrebbero anche impossessarsi di agenti di intelligenza artificiale per compiere attività dannose. Il consumo delle risorse di sistema da parte degli agenti AI, sia benigni sia dannosi, potrà anche portare alla negazione di un servizio quando le risorse sono sopraffatte.
Attacchi APT a impatto massimo: gruppi criminali avanzati colpiranno il cloud e le supply chain
Nel 2024, gruppi di cybercriminali legati a organizzazione statali come Lazarus, Turla e Pawn Storm sono stati particolarmente attivi e potrebbero aumentare le loro attività nel 2025. Questi gruppi continueranno a concentrarsi sulla sottrazione di informazioni diplomatiche e di tecnologie militari, oltre a colpire le supply chain per massimizzare l’impatto dei loro attacchi.
«Il Security Barcamp di Trend Micro rappresenta un’importante occasione per condividere conoscenze e strategie contro le nuove minacce cibernetiche. Le evoluzioni tecnologiche, come l’intelligenza artificiale generativa, hanno ampliato le opportunità per i cybercriminali, rendendo fondamentale un ulteriore adeguamento a tutti i livelli e rimarcando l’importanza di un approccio collaborativo tra pubblico e privato. Come fornitore ICT offriamo supporto concreto alle PMI, con servizi e soluzioni IT e di sicurezza, al passo per fronteggiare le nuove sfide connesse alla trasformazione digitale. Collaboriamo attivamente con enti come l’ACN e ci allineiamo alle normative europee, come la NIS2, abilitando i nostri clienti a raggiungerne gli obiettivi di compliance.» Sottolinea David Neumarker, CISO Aruba S.p.A.
Nuove vulnerabilità colpiranno la gestione della memoria e il settore automotive
Le vulnerabilità nella gestione della memoria, come le scritture/letture fuori limite e i bug di corruzione continueranno a essere tra gli strumenti preferiti dei cybercriminali. La sicurezza diventerà sempre più fondamentale anche nelle innovazioni legate al settore della mobilità, dove c’è ancora molta strada da percorrere. La standardizzazione delle diverse piattaforme potrebbe permettere alle vulnerabilità di diffondersi su più modelli e coinvolgere molti produttori, obbligando a richiami su larga scala o aggiornamenti software urgenti. I cybercriminali potrebbero accedere ai sistemi di bordo dei veicoli, rubare informazioni sui pagamenti e interrompere le ricariche delle auto elettriche, ad esempio. Disattivando freni e sterzo, si potrebbero avere anche conseguenze fisiche per i guidatori e pedoni.
I ransomware sfrutteranno sempre di più le vulnerabilità
Nel 2024 sono aumentati i gruppi ransomware che sfruttavano strumenti legittimi per l’esfiltrazione dei dati, collezionare credenziali e replicarle, con l’obiettivo di effettuare movimenti laterali e guadagnare privilegi. Questo trend continuerà anche nel 2025 e gli attacchi ransomware sfrutteranno sempre più spesso vulnerabilità o account compromessi, a discapito di tattiche più tradizionali legate al phishing. Gli attacchi ransomware potrebbero anche spostarsi verso modelli di business che non necessitano più di crittografia.
Gli attacchi di malvertising saranno più efficienti
Le informazioni raccolte dagli infostealer sono molto utili per i cybercriminali e i gruppi ransomware continueranno a utilizzare i dati, come gli account utente raccolti dagli infostealer, nei loro attacchi. Anche per questo, le minacce legate al malvertising, già sotto i riflettori a causa della loro diffusione e proliferazione, continueranno nel 2025.
Migliorare la sicurezza informatica e difendersi dal cybercrime
In risposta a minacce sempre più pericolose e all’espansione della superficie d’attacco nelle aziende, Trend Micro offre alcuni preziosi consigli:
- Implementare un approccio alla sicurezza informatica basato sul rischio, che abiliti un’identificazione delle risorse a livello centrale e un’efficace valutazione, assegnazione delle priorità e mitigazione del rischio
- Sfruttare l’intelligenza artificiale per beneficiare di informazioni sulle minacce, gestire i profili delle risorse, prevenire il percorso di un attacco e avere indicazioni per la risoluzione, idealmente da un’unica piattaforma
- Formare e sensibilizzare gli utenti sui recenti progressi dell’intelligenza artificiale e il modo in cui questa potrebbe favorire la criminalità informatica
- Monitorare e proteggere l’intelligenza artificiale dagli abusi, compresa la sicurezza per la convalida degli input e delle risposte o delle azioni generate dall’intelligenza artificiale
- Per la sicurezza LLM: rafforzare gli ambienti sandbox, implementare una rigorosa convalida dei dati e difese multilivello contro attività di injection
- Comprendere la posizione dell’organizzazione all’interno della supply chain, affrontare le vulnerabilità nei server rivolti al pubblico e implementare difese a più livelli all’interno delle reti interne
- Facilitare la visibilità end-to-end sugli agenti AI
- Implementare la previsione del percorso di attacco per mitigare le minacce cloud
“Crediamo fermamente che l’information sharing sia un pilastro fondamentale per rafforzare la resilienza del Sistema Paese, soprattutto in un contesto in cui le minacce informatiche sono sempre più sofisticate e interconnesse. La direttiva NIS2 sottolinea l’importanza della cooperazione tra settore pubblico, privato e piccole e medie imprese, riconoscendo che la condivisione tempestiva delle informazioni di sicurezza è essenziale per prevenire, mitigare e rispondere efficacemente agli incidenti. Per questo, favorire una cultura basata sulla fiducia e sulla collaborazione è oggi più che mai una necessità strategica per proteggere il nostro tessuto economico e digitale”. Precisa Ivan Monti, CISO Ansaldo.
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