Trump è più forte dell’Europa? Perché può avere gioco facile con i dazi, secondo Carnelos

Violetta Silvestri

17/02/2025

Trump avrà gioco facile con l’Europa e la sua strategia dei dazi sarà vincente con i Paesi UE? Ecco perché il tycoon ha dei vantaggi sull’Unione. L’intervista all’ex ambasciatore Carnelos.

La strategia di Trump di minacciare dazi aggiuntivi nei confronti dei Paesi non amici o verso chi ha un surplus commerciale sfavorevole agli Usa oppure addirittura contro gli Stati considerati poco collaborativi su immigrazione e altro potrebbe essere vincente sull’Europa più che su altri rivali.

Per quale motivo? L’ex ambasciatore Marco Carnelos, esperto di geopolitica e relazioni internazionali, ha offerto spunti di riflessione e probabili risposte intervenendo su Money.it. Il tema è al centro del dibattito internazionale: quanto saranno concrete le minacce del tycoon di tariffe generalizzate sui prodotti europei e quale scopo ha davvero la guerra commerciale innescata?

Innanzitutto, ha spiegato Carnelos, “lo strumento del dazio, in quanto tale, è un mezzo più che un fine e lo si vede già da queste prime mosse, nel senso che Trump minaccia i dazi, ma la minaccia è una specie di strumento preventivo e, chiamiamolo anche, intimidatorio per ottenere qualche cos’altro. Tutti i paesi che rischiano di essere esposti ai dazi statunitensi preferiscono intavolare subito una trattativa su quelle che poi sono le vere priorità di Trump.”

Se con Canada e Messico questo approccio ha dato alcuni frutti, nei confronti dell’Europa sarà molto diverso e il gioco di Trump potrebbe essere vincente. E, quindi, perdente per i Paesi UE. Il motivo è così chiarito da Carnelos:

“...l’Europa è un soggetto multiplo. A noi sarebbe piaciuto che l’Europa fosse in grado di parlare con una voce sola. Non è accaduto, perché per troppi motivi che non è questa la sede giusta per andarli a sviscerare.

Credo che Trump approverà di lavorare sui Paesi europei singolarmente, perché si rende conto che ingaggiare l’Europa in blocco significa avere un interlocutore più forte. Il problema è che questo interlocutore potrebbe non essere forte per due motivi. Il primo, mi sia consentito, la tecnocrazia europea al governo a Bruxelles è estremamente deludente. Il secondo è che gli egoismi nazionali, le sensibilità, i Paesi che vogliono primeggiare...In Europa abbiamo dei paesi che si stanno distinguendo per una politica molto vicina a quella del Presidente americano. Parliamo della Polonia, di altri Paesi dell’Europa dell’Est, c’è anche l’Italia.”

Nella difficoltà di creare un vero e compatto fronte comune europeo contro il carisma discutibile di Trump si nasconde la forza del presidente USA e il motivo per cui lui può essere davvero un vincitore nel gioco dei dazi.

Non solo. Carnelos ha evidenziato anche che nel settore di maggiore vulnerabilità e importanza pet gli USA, quello tecnologico, l’Europa non può competere. “dal punto di vista tecnologico rispetto agli Stati Uniti l’Europa almeno per il momento si profila come un nano e quindi non è che l’Europa ha un qualcosa di suo, di alternativo da manifestare in modo convincente non solo per gli europei ma anche per il resto del mondo in una sorta di competitività con gli Stati Uniti nel settore tecnologico”.

Soppiantata dalla superiorità cinese e statunitense a livello di innovazione tecnologica e fiaccata da una
debolezza politica, l’Europa potrebbe quindi soccombere.

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