Trump ha promesso tagli alle tasse per 6.000 miliardi, ma non dice dove prenderà i soldi

Alessandro Cipolla

27 Gennaio 2025 - 08:48

Donald Trump in campagna elettorale ha promesso di estendere i tagli fiscali del suo primo mandato ed eliminare le tasse sulle mance: un conto da 6.000 miliardi di dollari, ma come verrà finanziato?

Trump ha promesso tagli alle tasse per 6.000 miliardi, ma non dice dove prenderà i soldi

Donald Trump ha fatto molte promesse in campagna elettorale e adesso che è tornato alla Casa Bianca, dopo la netta vittoria elettorale ottenuta lo scorso 5 novembre, deve iniziare a tramutare i tanti impegni presi con gli americani in realtà.

Ci sono alcune promesse sostanzialmente a costo zero per le casse di Washington che subito sono state mantenute - o perlomeno imbastite -, come la lotta alla cultura woke oppure la caccia all’immigrato.

Un grande impegno è stato quello di far cessare subito la guerra in Ucraina, con Trump che si starebbe adoperando per un cessate il fuoco anche se, come facilmente immaginabile, porre fine a un conflitto del genere “in pochi giorni” come assicurato non è così semplice.

Altra premessa impegnativa fatta da Donald Trump agli elettori è quella riguardante le tasse, autentico cavallo di battaglia del Gop nella campagna elettorale contro l’amministrazione Biden.

Su questo tema però il presidente non sembrerebbe avere bisogno di più tempo come per la guerra in Ucraina, ma di tanti soldi: stando ai calcoli dei media circa 6.000 miliardi di dollari.

In questi giorni Trump ha rinnovato il suo impegno nel voler abbassare in maniera draconiana le tasse, restando però vago quando gli è stato chiesto dove pensasse di trovare i soldi necessari per questa sforbiciata.

Tasse, le promesse di Trump costano 6.000 miliardi

In Italia due anni e mezzo fa il centrodestra ha stravinto le elezioni facendo mirabolanti promesse su tasse, pensioni ed economia. A metà mandato il governo Meloni invece ha aumentato la pressione fiscale, la legge Fornero non è stata smantellata e la produzione industriale è a picco da mesi.

Stando ai sondaggi politici però la popolarità della premier Meloni sarebbe addirittura in crescita, senza dubbio un buon auspicio per Donald Trump che nei prossimi quattro anni dovrà realizzare anche lui ciò che ha promesso in campagna elettorale.

Il tycoon al Congresso può contare su una maggioranza sia alla Camera sia al Senato, cosa non scontata negli Usa, ma l’ostacolo maggiore sul tema delle tasse è quello delle coperture.

L’impegno di Trump è quello di estendere il Tax Cuts and Jobs Act, la riforma fiscale varata dai Repubblicani nel 2017; il presidente inoltre ha promesso di eliminare le tasse sulle mance.

Come riportato da Reuters i conti sono presto fatti: estendere il Tax Cuts and Jobs Act costerebbe più di 4 trilioni di dollari, mentre cancellare tasse, straordinari e benefit della previdenza sociale riguardante le mance, avrebbe un impatto almeno di 1,8 trilioni di dollari.

Si tratta di conseguenza di circa 6.000 miliardi di dollari che da qualche parte devono spuntare fuori, visto che il Gop al tempo stesso ha promesso anche di frenare il deficit nazionale.

Quasi 2.000 miliardi di dollari potrebbero arrivare dall’aumento dei dazi, ma non bisogna scordare che non tutti tra i Repubblicani sono d’accordo su questa scelta e che la maggioranza alla Camera è risicata: 218 seggi contro i 215 dei Democratici.

Donald Trump nei suoi eventi pubblici finora ha dribblato ogni domanda in merito a come finanzierà il taglio delle tasse promesso, ma il presidente prima o poi dovrà cercare di mantenere fede alla sue promessa elettorale: del resto mica è in Italia.

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