I mercati azionari continuano a crollare in un clima che si sta facendo sempre più turbolento: ci sono almeno 4 motivi di allerta per gli investitori e la finanza globale in generale. Che succede?
Mercati in forte tensione oggi: gli indici dell’Asia-Pacifico precipitano in un clima molto teso, rispecchiando le mosse di Wall Street dopo il calo delle banche statunitensi.
A Wall Street, le azioni di JPMorgan Chase e Wells Fargo sono crollate del 2% e Bank of America ha perso il 3%. L’affondo è arrivato dopo che Fitch ha avvertito che potrebbe dover abbassare il rating del credito di dozzine di banche, tra cui JPMorgan Chase. La scorsa settimana, Moody’s ha abbassato il rating di 10 banche statunitensi, mettendo altre grandi istituzioni in una watchlist per potenziali declassamenti.
In Asia la seduta si sta chiudendo in profondo rosso. Il Nikkei giapponese sta diminuendo dell’1,39% e gli indici Shenzhen e Shanghai scendono rispettivamente dello 0,68% e dello 0,67%. L’Hang Seng di Hong Kong è in calo dell’1,45%.
L’MSCI China Index è sulla buona strada per cancellare tutti i suoi guadagni realizzati dalla riunione del Politburo del mese scorso. Le perdite seguono un calo delle azioni statunitensi martedì, quando dati economici robusti aggiunti a preoccupare la Fed manterranno i tassi elevati più a lungo.
Il clima si sta facendo sempre più cupo sui mercati e ci sono 4 motivi che stanno scatenando turbolenze e incertezza nelle Borse.
1. La Cina nell’occhio del ciclone
I problemi economici della Cina sono rimasti al centro dell’attenzione oggi, con un rapporto che mostra che i prezzi delle nuove case sono diminuiti per un secondo mese a luglio, aggiungendosi ai timori per il settore immobiliare in difficoltà.
JPMorgan Chase & Co. ha tagliato le sue previsioni di crescita per l’intero anno per il Paese al 4,8% dal 5% dopo una serie di dati deludenti per luglio, mentre Macquarie Group ha abbassato le stime per lo yuan.
Gli investitori stanno diventando sempre più negativi nei confronti della Cina “nonostante il fatto che sia estremamente conveniente”, ha dichiarato a Bloomberg Television Kieran Calder, responsabile della ricerca azionaria per l’Asia presso Union Bancaire Privée. Mentre il mercato sta ovviamente aspettando uno stimolo “bazooka”, i segnali del governo mostrano che stanno adottando un approccio frammentario, ha detto.
2. In arrivo i verbali Fed
I verbali della Federal Reserve sono attesi, mentre i mercati cercano maggiori informazioni su come si muoverà nel prossimo futuro la Fed.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono aumentate martedì, mettendo in evidenza e a sorpresa la resilienza della spesa dei consumatori. Ci si chiede se ciò basterà ad alimentare le aspettative che l’aggressiva campagna di inasprimento della Fed sia terminata.
3. Russia nei guai con il crollo del rublo
La Russia potrebbe ripristinare parzialmente i controlli sui capitali per arginare il crollo del rublo a livelli mai visti dall’inizio della guerra in Ucraina.
La proposta di rendere obbligatoria la vendita dei proventi delle esportazioni è stata discussa lunedì in un incontro tra il governo e gli esportatori, prima che la Banca di Russia annunciasse un aumento del tasso di emergenza, secondo indiscrezioni.
La Banca di Russia ha alzato il suo tasso di riferimento al 12% dall’8,5% martedì dopo che il rublo ha superato brevemente quota 100 contro il dollaro per la prima volta dal marzo dello scorso anno.
4. Il gas si muove al rialzo ed è un allarme
I futures sul gas naturale europeo sono aumentati per la seconda volta in meno di una settimana.
Ci sono tensioni di mercato, soprattutto a causa della possibilità di scioperi dei lavoratori in Australia che potrebbero inasprire gravemente le forniture globali.
Le discussioni di martedì tra funzionari sindacali e Woodside Energy, una delle due società che gestiscono gli impianti di gas naturale liquefatto interessati, non hanno portato a un esito definitivo della controversia.
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I commercianti stanno monitorando da vicino i colloqui per qualsiasi segno di risoluzione - o un calendario se gli scioperi vanno avanti - poiché l’interruzione del lavoro minaccia di fermare fino al 10% delle forniture globali di Gnl. Sebbene l’Europa acquisti raramente gas australiano, dovrebbe competere con l’Asia per una quantità limitata di carichi, con la stagione del riscaldamento invernale che inizierà tra meno di due mesi.
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