Chi è il nuovo governatore della banca centrale turca nominato da Erdoğan e quali aspettative su una svolta nella politica monetaria del Paese, ora in condizioni critiche.
Erdoğan ha nominato un ex banchiere statunitense alla guida della banca centrale, come ultimo segno che il presidente turco potrebbe cambiare rotta sulle sue politiche non ortodosse che hanno innescato una dolorosa crisi del costo della vita e fatto scendere la lira ai minimi storici rispetto al dollaro.
Hafize Gaye Erkan, che ha ricoperto ruoli di alto livello presso Goldman Sachs e First Republic sarà la prima donna a dirigere la banca centrale turca. Prenderà le redini di Şahap Kavcıoğlu, che aveva tagliato drasticamente i tassi di interesse per volere di Erdoğan e ora diventerà capo dell’Agenzia di regolamentazione e supervisione bancaria.
Cosa aspettarsi dalla nuova nomina in Turchia e quali cambiamenti sono all’orizzonte per l’economia emergente, tra le più osservate.
Chi è il nuovo governatore della banca centrale in Turchia
Hafize Gaye Erkan è la prima donna a coprire la carica di governatrice della banca centrale in Turchia. Ha lavorato presso Goldman Sachs Group Inc. per quasi un decennio per poi passare a First Republic Bank con sede a San Francisco fino a circa 18 mesi prima del suo crollo a maggio.
La 44enne turco-americana ha avuto una fine burrascosa del suo mandato alla First Republic, dove è stata nominata co-amministratore delegato nel luglio 2021 prima di lasciare l’istituto di credito entro la fine dell’anno. First Republic è stata acquistata poi da JPMorgan in una svendita, in seguito alla fuga della sua ricca clientela.
Erkan si troverà di fronte a un’economia sempre più in difficoltà. Molti economisti hanno avvertito che la “cassa di guerra” della Turchia si sta esaurendo dopo che la banca centrale ha bruciato quest’anno circa 25 miliardi di dollari di riserve in valuta estera per finanziare un enorme disavanzo delle partite correnti e tentare di sostenere la lira.
La capacità del nuovo capo della banca centrale di rallentare l’aumento dei prezzi e ridare fiducia agli investitori dipenderà in gran parte da quanta autonomia le darà Erdoğan, che si autodefinisce “nemico” degli alti tassi di interesse. Il presidente, infatti, ha licenziato i precedenti governatori per aver inasprito troppo la politica monetaria e recentemente, il 19 maggio, ha affermato che i tassi di interesse sarebbero scesi ulteriormente.
Cosa aspettarsi in Turchia: ci sarà la svolta nella politica monetaria?
Gli investitori ora si aspettano un forte aumento dei tassi alla prossima riunione della banca centrale il 22 giugno. JPMorgan Chase & Co. e Barclays Plc prevedono un rialzo del tasso base di 16,5 punti percentuali al 25%. JPMorgan afferma che la banca potrebbe scegliere di effettuare la mossa anche prima.
“Si spera che la nomina di Erkan segni un miglioramento rispetto alle politiche del suo predecessore”, ha affermato Nick Stadtmiller, responsabile del prodotto presso Medley Global Advisors. “La domanda persistente è se Erdoğan consentirà alla banca centrale di aumentare i tassi in misura sufficiente a ridurre l’inflazione.”
Bloomberg Economics dubita che ci sarà una riunione di emergenza prima della fine di giugno, ma si aspetta che la banca centrale rilasci una dichiarazione prima di allora, sottolineando il suo impegno per la stabilità dei prezzi e accennando a un aumento dei tassi.
Erik Meyersson, capo stratega dei mercati emergenti presso la banca svedese SEB, ha avvertito che il mantenimento dell’ex banchiere centrale Kavcıoğlu in un nuovo ruolo significava che le politiche economiche di Erdoğan “potrebbero tornare in qualsiasi momento”.
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